Monitoriamo tutto: il numero di passi che facciamo, le calorie ingerite e bruciate durante la giornata, i chilometri di corsa; gli smartphone ci dicono qual è il momento migliore per l'organismo per svegliarsi o cosa è meglio mangiare in gravidanza. L’idea di fondo dei giganti della tecnologia è di offrire il massimo per “migliorare” la vita quotidiana, tra una notifica di Instagram e una di Facebook. Ebbene, non funziona. Il rapporto col cellulare, a volte, può trasformarsi in una vera e propria dipendenza. Secondo uno studio di Locket, un utente sblocca il suo telefonino in media 110 volte al giorno. Realizza, in altre parole, uno sblocco ogni 13 minuti, che diventano sei minuti durante le ore serali.
Apple contro la dipendenza digitale
Apple mette in campo nuovi strumenti per "limitare la dipendenza da smartphone". Si tratta di una risposta diretta agli azionisti che quest'anno più volte hanno espresso preoccupazione per il nuovo "disturbo" che rischia di colpire soprattutto i più giovani. Una ricerca del 2010 - riporta The Guardian - ha rilevato che gli adolescenti che trascorrono cinque o più ore al giorno su dispositivi elettronici hanno il 71% in più di probabilità di avere un fattore di rischio per il suicidio rispetto a quelli che trascorrono meno di un'ora al giorni
Nell'ultimo aggiornamento del sistema operativo Ios, quello per iPhone e iPad, è stata introdotta la funzionalità App Limits che tiene traccia del tempo di utilizzo del dispositivo e, soprattutto, anche quanto tempo si passa su una determinata applicazione.
L'ha 'testata' lo stesso Tim Cook, amministratore delegato dell'azienda: "Quando ho iniziato a ricevere i miei dati, mi sono reso conto che trascorrevo molto più tempo del dovuto", ha raccontato alla Cnn. Ora, con l'ultimo aggiornamento, si potrà decidere "quanto tempo ogni giorno trascorrere utilizzando il dispositivo", ha spiegato Craig Federighi di Apple agli sviluppatori.
App Limits funge in sostanza da baby-sitter per iPhone: se un'app assorbe troppo del proprio tempo, si può impostare il limite, ad esempio un'ora al giorno per Instagram. Arriverà un avviso 5 minuti prima della scadenza (si può sempre prorogare). I genitori, inoltre, hanno controlli extra e possono decidere il tempo per i propri figli. Possono anche programmare "tempi di inattività" per impedire loro di controllare il cellulare prima di coricarsi.
YouTube ci dice quando prenderci una pausa
“Take a break”, cioè “prenditi una pausa”, è invece lo strumento annunciato da YouTube che ricorda quando è il momento di fare una pausa e alzare gli occhi dallo schermo.L'avviso deve essere impostato e si può scegliere dopo quanto tempo farlo apparire.
I social si allineano ai colossi
Anche Facebook, dopo aver dichiarato all’inizio dell’anno di voler prendere provvedimenti per limitare l’abuso di social, in particolare da parte dei giovani, è passato ai fatti pubblicando, nel portale dedicato agli adolescenti, un decalogo in cui invita i ragazzi a “staccare la spina”. Si va dall’invito a “pensare per cinque secondi prima di agire” e a controllare la lista degli amici virtuali, a prestare attenzione alle impostazioni sulla privacy, fino all’invito a segnalare “contenuti che ti turbano o commenti di cattivo gusto sul post di un amico”.
Instagram si allinea a Google, Facebook e Youtube e combatte la dipendenza dai social network. Viene infatti introdotto uno strumento che avvisa quanto tempo si passa sopra il social network, invitando anche a fare altro dopo alcuni limiti prestabiliti.