Ci sono dei legami che nemmeno la morte è in grado di spezzare. Alla Apple, ad esempio, la figura di Steve Jobs non tramonterà mai. Le sue frasi, le sue presentazioni, il suo carisma circondano ancora le stanze e gli uffici di Cupertino. Anche dopo quasi 7 anni dalla sua scomparsa. Qualche giorno fa, Tim Cook, l’uomo che ha ereditato il controllo dell’azienda da Jobs, ha pubblicato su Twitter un video che mostra il lancio del primo iMac. Giusto vent’anni fa. Era il 1998 e il fondatore, con i suoi modi unici che ancora oggi molti amministratori delegati cercano di imitare, raccontava le singole caratteristiche di quello che sarebbe diventato, negli anni, uno degli oggetti più amati, e più usati, al mondo.
20 years ago today, Steve introduced the world to iMac. It set Apple on a new course and forever changed the way people look at computers. pic.twitter.com/GbKno7YBHl
— Tim Cook (@tim_cook) 6 maggio 2018
“Abbiamo il mouse più bello del mondo”. E poi gli altoparlanti, i connettori e persino il lettore per i CD-Rom. Niente veniva dimenticato tra battute e pause ad effetto. Compresa l’estrema “maneggevolezza” e, come tutti i prodotti Apple, il design studiato nei minimi dettagli. Così Jobs presentava quello che a tutti, allora, non sembrava un computer ma una vera “televisione del futuro”. Per Jobs non fu un lancio come gli altri. Era appena tornato in azienda e l’iMac rappresentava uno dei simboli del nuovo corso della Apple. Il modo con cui tornare ad aggredire il mercato. “Sono passati 10 mesi da quando il nuovo management team è subentrato ad Apple” disse “Le persone hanno lavorato duramente e le loro auto sostavano nei parcheggi dell’azienda di notte e durante i weekend. Ma sono davvero contento perché oggi la Apple è tornata in pista”. Una presentazione, lunga 27 minuti, che è possibile ancora ascoltare qui.