Non è certo un segreto che gli italiani siano un popolo particolarmente legato alla propria casa. Le quattro pareti domestiche sono ancora saldamente in testa ai pensieri degli abitanti della penisola. Ce lo conferma l’ultimo report di Doxa (una delle principali aziende italiana di ricerche di mercato) realizzato nel novembre del 2017 su un campione di 6000 interviste. Dalla ricerca emerge infatti come la casa sia in cima alle priorità degli italiani per il 74% degli intervistati. Per 4 italiani su 10, l’attaccamento alla casa è perfino aumentato rispetto a cinque anni fa. Buona parte degli italiani confessa di trovarsi bene nella propria abitazione, ma se potesse farebbe dei cambiamenti. Su una scala da 1 a 10, il campione ha risposto che il gradimento rispetto alla propria casa è, in media, di 7,6.
Il lavoro in soggiorno
Secondo Doxa, inoltre, il 31% degli italiani lavora ormai da casa e il 68% di questi dichiara di farlo più volte a settimana. La maggior parte lavora usando un pc (66%) ma ci sono, in questa lista, anche diversi artigiani che hanno trasformato la propria casa in un vero laboratorio artigianale (attività di restauro, riparazione, cucito..). Nel 2017, una ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, ha evidenziato come per il 36% delle aziende italiane prese in esame ha messo in piedi diverse iniziative per favorire lo smart working. Il 6% in più rispetto all’anno precedente. Novità che vanno a incidere sulla casa e sulle modifiche strutturali che gli italiani fanno per poter lavorare meglio anche lontani dall’ufficio classico. La propria abitazione diventa così un luogo polifunzionale, condiviso tra vita privata e realtà professionale.
La casa, come dico io
Ma la casa dei desideri è ancora da realizzare. Secondo la ricerca, solo il 55% degli intervistati ha dichiarato che la casa in cui abita è espressione della propria personalità e dei propri gusti.
Un indice di desire dunque turbolento, quello degli italiani verso la propria abitazione, in cui da un lato la vita professionale cerca con prepotenza di intrufolarsi nella nostra intimità, domandando sempre più spazio e attenzione; dall’altro, la casa all’italiana. La voglia di curare il proprio nido, di renderlo fedele specchio di ciò che siamo, che parli per noi, di noi, rimanendo un porto sicuro, accogliente e ospitale. Se chiedessimo dunque agli italiani cosa desiderino, probabilmente risponderebbero indicandoci voci di comfort e di tranquillità. Analizzando il desire, invece, dovremo tenere conto delle nostre esigenze in costante mutamento, soprattutto per quanto riguarda la realtà professionale. Vedremo se a buon pro. D’altronde, conferma Doxa, il 30% di chi ha cambiato casa negli ultimi 4 anni non ha trovato l’abitazione che cercava e ha dovuto adattarsi.