Luogo di nascita: sconosciuto. Così è scritto sulla patente di guida di Toufic Al Rjula. Toufic sa benissimo da dove viene, ma non può dimostrarlo: è nato in Kuwait nel 1984, ma quando la guerra del Golfo gli ha imposto di scappare, ha perso per sempre il suo certificato di nascita.
L'idea: un'identità scritta per sempre nella blockchain
Oggi Toufic vive ad Amsterdam e ha fondato una startup, Tykn. Il suo obiettivo è far sì che nessuno veda scritto “sconosciuto” sulla sua patente di guida, grazie alla blockchain. L'idea è sfruttare questa tecnologia per creare una piattaforma sulla quale registrare i dati dei neonati, renderli sicuri, non modificabili e trasferibili gratuitamente grazie a un'app. Nei campi profughi, infatti, ci sono migliaia di “bambini invisibili” (così Tykn chiama quelli senza certificato di nascita) ma quasi tutti gli adulti hanno uno smartphone: sarà, spera la startup, la porta d'accesso a un database distribuito e sempre accessibile, in qualsiasi parte del mondo. Il problema del certificato di nascita, infatti, non sta solo nello smarrimento del documento ma soprattutto nell'impossibilità di avere un riscontro: i conflitti hanno distrutto interi archivi di paesi e ospedali.
Una soluzione che contenta migranti e governi, che sapranno tutto
Da una parte c'è l'interesse dei migranti a dimostrare la propria provenienza. Dall'altra quella dei governi, cui sarebbero utili procedure di verifica più rapide e sicure. Dopo aver lasciato il Kuwait, Toufic ha lavorato nel mondo della finanza a Dubai. Poi si è trasferisce all'Aia, dove ha iniziato a occuparsi di blockchain per la società di consulenza Wikistrat. Dopo cinque anni in Olanda, alla scadenza del suo permesso di lavoro, nel 2014 ha dovuto ricominciare da un campo rifugiati, dove ha passato quasi due anni in attesa che la sua domanda d'asilo venisse approvata. Ed è qui che nasce il progetto, trasformatosi poi in startup nel 2016: Al Rjula, fondatore di Tykn assieme a Khalid Maliki, si rende conto che molti bambini, come lui, erano privi di certificato e che le autorità non erano in grado di risalire al loro luogo di nascita.
Tynk ha avviato il progetto Zinc (Zero INvisible Children) e prevede di lanciare l'app nel primo trimestre 2018. La startup immagina la propria tecnologia come un servizio non ristretto all'applicazione ma integrabile su altre piattaforme, come quelle di governi e Ong. I certificati di nascita sarebbero solo il primo passo: la verifica via blockchain potrebbe essere applicabile a qualsiasi documento smarrito durante viaggi e migrazioni, come certificati di proprietà e titoli accademici.