La faccia di Silvio Berlusconi diventa il logo di un mercato a lui intitolato. Un luogo virtuale sito nella parte più oscura e profonda della Rete, nella cosiddetta darknet - rete criptata a cui si può accedere solo attraverso software dedicati che consentono di nascondere la propria identità dietro anonimato - dove si vendono e si comprano armi, droga e munizioni, creato da ‘imprenditori‘ specializzati in traffici illeciti. E se l’uomo di Arcore volesse reclamare i diritti sulla sua immagine si scontrerebbe contro l’impossibilità di pretendere qualcosa in quel far west che è la rete Tor, la più nota delle darknet, e nella quale si trova ‘Berlusconi Market’.
Il negozio virtuale di 'Angelino Alfano'
Il negozio illegale di e-commerce è stato inaugurato ad agosto ed è già tra i primi dieci siti del settore disponibili su darknet. I gestori della piazza virtuale, così come i venditori e i clienti sono anonimi, ma uniti da una simpatia per il Cavaliere, “conosciuto in tutto il mondo per la sua ilarità”, come spiega ad Agi il responsabile delle pubbliche relazioni della piattaforma, il cui nickname è ‘Angelino Alfano’.
Al 'Berlusconi Market' si comprano droga e armi
Su ‘Berlusconi Market’ un grammo di Mdma o Extasy costa meno di 15 euro, mentre su siti concorrenti può arrivare a costarne anche 25. Il mercato è estremamente dinamico, illegale e monitorato costantemente dalle forze dell’ordine. I siti che offrono questo tipo di servizi funzionano - con le opportune e specifiche differenze - sostanzialmente come eBay. Lo scopo delle piazze online è di far incontrare i venditori, certificati da un meccanismo di recensioni, e i compratori, che riconoscendo l’affidabilità dell'intermediario, si rivolgono ai negozi che ospita. Il tutto attraverso la darknet, che consente di nascondere le tracce dell’utente facendo rimbalzare la sua connessione attraverso una rete di server criptati distribuiti in tutto il mondo.
Nessuna regola sulla darknet...
Le merci più vendute su 'Berlusconi Market' riguardano “tutto il materiale inerente alle frodi informatiche, droga e prodotti digitali”, spiega il portavoce della piattaforma. Ma a passare dalla rete ai corrieri espressi sono anche armi e munizioni. Con cinquecento euro, per esempio, è possibile ordinare una Glock calibro 45, ma in catalogo anche silenziatori e granate, con buona pace di qualsiasi tentennamento etico legato alle conseguenze nel contribuire a un simile traffico: “nella darknet non c'e posto per questo tipo di considerazioni, abbiamo un nostro codice etico e c’è scritto ‘no alla pedofilia’”.
... anzi sì, una: no alla pedofilia
Quando si parla di darknet e Deep Web (dove le pagine presenti sul web non sono indicizzate dai motori di ricerca) inevitabilmente si pensa alla presenza di materiali pedopornografici. Secondo l’Europol, “anche se alcuni Paesi sostengono che la gran parte dei contenuti Csem (Child sex exploitation material, contenuti pedopornografici) sia disponibile sul web libero, diversi Paesi europei continuano a segnalare un aumento nell’utilizzo della darknet da parte di criminali che la usano per archiviare e diffondere contenuti Csem, e per formare comunità chiuse dove i criminali possono discutere delle loro preferenze sessuali con individui affini, legittimandone il comportamento”.
Pedopornografia: foto abusi scambiate in 'darknet', 10 arresti: (AGI) - Roma, 14 feb. - Per la prima volta in ... http://t.co/hEVRSq1EUY
— Agi Agenzia Italia (@Agenzia_Italia) 14 febbraio 2014
Eppure la stessa lotta alla pedopornografia avviene all’interno della darknet, nella quale il codice etico per molte piazze virtuali stabilisce il divieto categorico di favorire gli abusi sui minori: “La darknet è un posto che non conosce regole o moralità, dove ognuno può fare, dire, comprare, vendere quello che vuole. Il punto che dice che la pedofilia è vietata in ogni sua forma però viene prima”.
Operazione contro AlphaBay
l 20 luglio un’operazione di polizia condotta da Fbi, Dea e polizia nazionale olandese ha portato alla chiusura di due delle tre più grandi piazze virtuali anonime, AlphaBay e Hansa Market. Al tempo AlphaBay era il più grande mercato criminale presente su piazza e contava 40mila venditori e più di 200mila acquirenti. Anche qui le merci più quotate sono documenti falsi, armi e soprattutto droga. Alcuni degli stupefacenti disponibili sui Dnms (darknet markets) sono di produzione domestica, sintetizzati o coltivati nello scantinato di casa e direttamente commercializzati in rete. Ma molti altri, soprattutto per quanto riguarda le sostanze chimiche, sono prodotti in Cina, Vietnam e Taiwan, da cui vengono spediti via mare per entrare in Europa attraverso i porti europei, come riportato dalla Stampa.
AlphaBay & Hansa takedown thnx to highly sophisticated US-Europe cooperation btw @TheJusticeDept @FBI @DEAHQ @Politie @PolitieLE @Europol
— Europol (@Europol) July 20, 2017
Al mercato virtuale si acquistano... sicari
Secondo i dati forniti dalle autorità, solo su AlphaBay, al momento della chiusura del sito le voci di vendita di stupefacenti erano 250mila. Un’offerta enorme, se si pensa a quanto è complesso il meccanismo di acquisto e vendita. Ma su AlphaBay era possibile acquistare anche armi e software di spionaggio. Sono molto comuni in questi ambienti gli hacker che mettono a disposizione le loro abilità per attaccare un bersaglio, ma anche sedicenti killer che si offrono, dietro lauti pagamenti, di eliminare fisicamente i target indicati, salvo poi rivelarsi quasi sempre delle truffe.
Il controllo di Tor vale 1 milione di dollari
“È triste ammetterlo, ma le possibilità di essere scoperti sono minime”, ha spiegato il maggiore della direzione centrale per i Servizi antidroga, Giuseppe Grimaldi. Per questa ragione uno zero-day - difetto di un prodotto informatico di cui lo sviluppatore non è ancora a conoscenza e che gli hacker possono sfruttare come ingresso segreto per eseguire degli attacchi - capace di prendere il controllo della rete Tor, può essere pagato anche un milione di dollari.