Alla ‘Climate Week’ di New York, Nike ha presentato un nuovo materiale tecnico: il Flyleather, derivante da residui di cuoio riciclati. Tra le caratteristiche principali ci sono l’estrema leggerezza, circa 40 volte più di un pellame tradizionale, e la sua particolare resistenza. Qual è il segreto? Il poliestere, il materiale che più di ogni altro è stato in grado di rivoluzionare il mondo della moda nel secolo scorso. Oggi è il tessuto più prodotto al mondo, ma la sua ascesa non sempre è stata facile.
Un’ascesa non facile
La prima rivoluzione nei tessuti arrivo dalla DuPont, azienda chimica statunitense, che nel 1940 creò il nylon: una fibra sintetica molto resistente che fu usata fin da subito per le calze femminili. In poco tempo, senza grande sforzo, il nylon divenne un prodotto molto redditizio per l’azienda e tra il 1940 e il 1967 generò un guadagno di oltre 4,27 miliardi di dollari. Ma quando nel 1950 la Dupont cominciò a creare altri tessuti sintetici, tra i quali anche il poliestere, la strada non fu così in discesa. “Dopo i primi anni di successo il numero di aziende che investì sui nuovi materiali crebbe vertiginosamente e la Dupont non poté più, come aveva fatto con il Nylon, investire solo sul materiale e poi attendere semplicemente che venisse commercializzato”, scrive lo storico Regina Lee Blaszczyk in un articolo per The Business History Review. “In quel momento fu necessario investire anche in funzione dei bisogni e dei desideri dei consumatori”.
Il poliestere poteva essere lavorato in modo tale da diventare un tessuto facile da lavare e da indossare: una svolta per tutti i consumatori e per l’industria dell’abbigliamento, entrambi però non si convinsero così facilmente. La Dupont cominciò ad invitare nei suoi show-room newyorkesi stilisti e designer di tutto il mondo e ad inviare il materiale a Parigi, città della moda per eccellenza, per convincere indirettamente anche tutti gli americani. Ci vollero altri 20 anni prima che il poliestere fosse realmente preso in considerazione come tessuto. La svolta ci fu negli anni ’70, quando si cominciò a combinarlo ad altri fibre. Fino a quel momento venne considerato un tessuto troppo pesante, scomodo, caldo e che dava prurito.
Che cosa è il poliestere
Il poliestere è una fibra sintetica che può essere facilmente lavorata e adattarsi a diverse usi. Il rappresentate più significativo di questa categoria è il polietilene tereftalato, più comunemente noto come PET. Sebbene siano presenti in natura, i poliesteri ad uso industriale sono ottenuti da derivati del petrolio. Da qualche anno sono prodotti anche da materiali riciclati o tramite fermentazione batterica nel campo delle biotecnologie. L’industria tessile costituisce oggi il suo campo d'applicazione principale. Viene ad esempio utilizzato come imbottitura per indumenti invernali, come fibra di partenza per ottenere il pile e come materiale traspirante (poliestere a nuclei cavi) per abbigliamento tecnico-sportivo. Il poliestere può essere anche usato insieme ad altre fibre naturali (soprattutto cotone) o sintetiche (nylon, polipropilene, Lycra ecc.), per realizzare praticamente ogni capo di abbigliamento (camicie, pantaloni, giubbotti, abbigliamento intimo, guanti ecc.).