Nell’Ecole 42 non ci sono professori, rette da pagare, né lezioni da seguire. Per accedervi non sono richiesti titoli né curriculum brillanti, solo il superamento di una serie di difficilissime prove. “Qui non insegniamo nulla”, racconta a Wired il fondatore: 'l’imprenditore seriale' francese Xavier Niel (a capo dell'operatore low cost di telefonia Iliad e tra i fondatori di Station F, il più grande incubatore di start up del mondo). Eppure l’80% degli studenti trova lavoro prima della fine del percorso scolastico, una cifra che sale al 100% per chi completa i corsi della durata di 5 anni. Ecole42 è una scuola per programmatori, totalmente privata e non riconosciuta dallo Stato, fondata nel 2013 per rispondere a due esigenze: “La prima è che per essere un grande Paese nel campo della tecnologia, devi avere programmatori, e in Francia non li avevamo”, spiega Neil, criticando aspramente il sistema scolastico nazionale. “La seconda ragione è che le scuole per questo tipo di studi sono estremamente costose. Così abbiamo pensato di crearne una libera, dove gli studenti che passano i test possano avere accesso, e appartamenti per vivere, che offriamo noi”.
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Da Parigi alla Silicon Valley
L’intuizione si è rivelata giusta e dopo aver speso 48 milioni di euro per l’apertura del campus di Parigi, Niel ne ha investiti altri 46 per l’apertura della sede di Fremont, nella Silicon Valley, avvenuta lo scorso anno. “L’unico finanziatore è la mia carta di credito”, assicura l’imprenditore che ha ricevuto parole di apprezzamento anche da Evan Spiegel, di Snapchat: “Lì dentro ti senti come se camminassi in una scuola del futuro”.
Come si accede
Il curriculum non è importante, il titolo è superfluo, le relazioni totalmente inutili: per entrare nell’Ecole 42 contano solo le competenze. Sono quelle a permettere agli studenti più ‘nerd’ di superare la prima scrematura. Ma lo scoglio più duro della selezione è rappresentato dalla “Piscina”: una full immersion di quattro settimane in cui gli aspiranti studenti si cimentano per 15 ore al giorno in esercizi, progetti e test. Chi ‘riemerge’ dalla “Piscina” entra a tutti gli effetti nella scuola il cui programma si articola in “livelli di gioco”, come li definisce lo stesso fondatore: “Hai una serie di progetti da fare, ma non tutti sono accessibili”, racconta Paul Bourdon. Più vai avanti, e più progetti si ‘liberano’. “Per completare la scuola, devi arrivare al livello 21. Ogni progetto dà esperienza e ti fa passare al livello successivo. Come in un gioco”. Alle ultime selezioni, 64mila ragazzi hanno preso parte alle prove di logica online. Le hanno superate in 20mila, ma la scuola ne ha selezionati 3.000 che si sono ritrovati a compete per i mille posti della “Piscina”. Verrà ammesso ai corsi circa la metà, mentre il dato di abbandono va dal 5 al 15%.
Alla Ecole i professori sono gli studenti
Non essendoci professori, tocca agli studenti capire come realizzare un progetto, cosa fare, come migliorarsi. E anche la correzione è affidata ai ragazzi che analizzano i compiti dei colleghi. A monte c’è il personale che attribuisce dei progetti: “Google e i forum IT sono i nostri maestri. Il che secondo me il modo migliore per imparare il codice a mio parere, visto che le risposte sono date da esperti”, commenta Paul. Del 10% delle studentesse della Ecole fa parte anche Celeste, che a Quartz ha raccontato che a volte vorrebbe un insegnante in carne e ossa, ma “trovare la soluzione da sola è più gratificante”.
Una scuola alternativa ma dalle regole ferree
La vita all’Ecole ha le sue regole: “Non si può fumare in alcune aree, non si può prendere l’ascensore, e non si può dormire dove si lavora. C’è una lunga lista di norme, per poter vivere tutti insieme. Se una di queste viene infranta, si recupera con lavori utili alla comunità per almeno 4 ore”, racconta ancora Paul. E tra le altre cose, è prevista la pulizia dei computer di tutti.