Un film, interviste, lodi e critiche. E poi ci sono i numeri. Quelli relativi al bilancio 2015 di Egomnia, la società fondata da Matteo Achilli, avevano evidenziato cifre sproporzionate rispetto alla visibilità ricevuta. Quelli del 2016, appena pubblicati, non sono migliori: Egomnia ha fattura 302.863 euro. Meno di quanto incassato lo scorso anno (314.309 euro). In calo anche risultato prima delle imposte (8.060) e utile: 3.099 euro contro i 5.563 del 2015. Si tratta, al di là delle oscillazioni, di numeri molto piccoli. Anche l'ultimo bilancio resta quindi lontanissimo dalle dimensioni di un unicorno, ma anche da quelle di una media impresa italiana.
Molta luce, tante ombre
Dopo le copertine che lo definivano lo Zuckerberg italiano, con l'uscita di The Startup, pellicola diretta da Alessandro D'Alatri, Egomnia è tornata a raccogliere molta luce e altrettante critiche. Gli scettici hanno sempre sottolineato le forti discrepanze tra il racconto di Achilli (che ha stimato più volte la società un miliardo di euro) e i numeri crudi del bilancio. Più che focalizzare l'attenzione sull'utile (molte startup miliardarie non sono ancora profittevoli, da Snapchat e Uber in giù) resta un volume d'affari contenuto e una crescita (fattore che, assieme all'anzianità, fa di una società una startup) assente. Negli ultimi tre esercizi, il fatturato di Egomnia è cresciuto di 18.058 euro (circa il 2% medio annuo) e nell'ultimo i ricavi sono diminuiti. Per fare un confronto: secondo Assinform (l'