Dopo i problemi dell’ormai famigerato Note 7, Samsung torna sotto i riflettori con un nuovo smartphone. Il Galaxy S8, presentato oggi, si caratterizza per essere un device total display, con il tasto home fisico che sparisce e cornici ridottissime per sfruttare il più possibile la dimensione del dispositivo.
Addio al tasto home 'cliccabile'
Il motivo è semplice: massimizzare la dimensione dello schermo senza aumentare eccessivamente quella complessiva. Si tratta di una scelta fatta anche da altri produttori nei recenti lanci di nuovi smartphone e che delinea, quindi, una nuova tendenza stilistica destinata a diventare standard.
A richiederlo è il mercato: sempre più gli smartphone vengono utilizzati per fruire di contenuti video (anche in alta definizione). E l’Italia, su questo fronte, si piazza in alto nella classifica. Secondo i dati di comScore sono 18,4 milioni gli italiani dai 13 anni in su che dichiarano di fruire mensilmente di contenuti video da mobile, dato in crescita del 14% rispetto all’anno precedente (e la gran parte di essi li consuma ogni settimana). Si tratta di oltre la metà (56%) dei possessori di smartphone, percentuale sostanzialmente in linea con quanto accade nel mercato US e superiore invece a quanto succede in Francia, Germania, Spagna e persino nel Regno Unito.
La fotocamera non cambia
Per quanto riguarda la fotocamera, altra funzionalità ampiamente apprezzata dai consumatori e dunque driver di scelta dello smartphone, i rumors parlano di una fotocamera posteriore sostanzialmente identica a quella, già di alta qualità, del modello precedente (il Galaxy S7), ma di un netto miglioramento di quella anteriore (sempre più usata per i selfie).
C’è molta attesa, infine, per il nuovo assistente virtuale Bixby, altro ambito di forte competizione tra i grandi produttori di smartphone e i giganti del Web. Google, Apple, Microsoft, Amazon sono già tutti in pista (rispettivamente con Assistant, Siri, Cortana e Alexa). Samsung promette un modello di interazione totalmente nuovo rispetto a quanto disponibile oggi sul mercato. Per questo sarà interessante valutarlo con attenzione. Gli assistenti virtuali sono, infatti, un passo decisivo per l’industria tecnologica. La competizione è accesa, perché rispondendo alle richieste degli utenti, i software immagazzinano una massiccia quantità di dati. E qualcuno ha già scritto che i dati sono il nuovo petrolio.