Marrakech (Marocco) - Scienziati, ambientalisti, politici, ong, si riuniscono a partire da oggi a Marrakech, in Marocco per discutere l'attuazione dello storico accordo sul clima di Parigi, che ha l'ambizioso obiettivo di frenare il riscaldamento climatico, ma fino ad oggi e' poco piu' che una dichiarazione di intenti. E almeno nelle prime giornate la conferenza annuale dell'Onu sul clima (Cop22) avra' lo sguardo puntato su quanto accade oltre Atlantico, negli Stati Uniti, dove domani martedi' si elegge il nuovo presidente. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, che sfida la rivale democratica, Hillary Clinton, ha gia' detto che si opporra' all'accordo se sara' eletto. Gli Stati Uniti, il secondo Paese maggiormente responsabile di emissioni di gas a effetto serra, quelli che causano l'aumento della temperatura, "e' uno dei nostri alleati piu' importanti per cui la sua partecipazione all'accordo e' cruciale", ha ribadito nelle ultime ore Patricia Espinosa, la responsabile del clima nell'Onu. "Ora che l'accordo di Parigi e' entrato in vigore (lo scorso venerdi') tutti siamo obbligati a rispettarlo". L'accordo di Parigi, adottato alla fine del 2015, e' stato firmato da 192 Paesi ed e' stato ratificato da 100 di quelli che rappresentano il 70% delle emissioni mondiali (il senato italiano ha dato il 'via libera' definitivo il 27 ottobre scorso). A Marrakech i negoziatori dovranno mettersi d'accordo su una serie di processi che rendano possibile mettere in pratica l'accordo e poi trasformarlo in provvedimenti legislativi concreti per ridurre le emissioni di gas serra, aumentare l'efficienza energetica, incrementare la transizione verso energie rinnovabili. Ci sono una serie di questioni da risolvere, a cominciare dal meccanismo per verificare il livello di gas serra prodotto da ciascun Paese o il finanziamento di politiche climatiche nei Paesi piu' svantaggiati. Sul tavolo anche il problema di come 'compensare' i Paesi poveri piu' sofferenti dal surriscaldamento climatico, con siccita',inondazioni, maltempo. L'obiettivo e' arrivare a un accordo su queste questioni nel 2018. (AGI)