(AGI) - Roma, 1 apr. - L'era delle quote latte nella UE siconclude oggi. Introdotte nel 1984, un periodo in cui laproduzione di latte della UE superava di gran lunga la domanda,il loro obiettivo iniziale era quello di porre fine allacosiddetta Europa dei "laghi di latte e montagne di burro". Daoggi in poi sara' il mercato a determinare la quantita' dilatte prodotta nell'UE. E si spera che l'assenza di quoteconsentira' ai produttori di latte europei di rifornire imercati in rapida crescita in Asia e in Africa. Da oggi si apre un nuovo capitolo per il settorelattiero-caseario in Europa. L'obiettivo dell'abolizione dellequote latte e' di dare ai produttori di latte dell'UE maggioreflessibilita' per rispondere alla crescente domanda,soprattutto nel mercato mondiale. Anche con le quote, leesportazioni di latte europeo sono aumentate per un valore del95% negli ultimi cinque anni. Le esportazioni di prodottilattiero-caseari verso la Corea sono piu' che raddoppiate trail 2010 e il 2014. Il presidente della commissione per l'Agricoltura delParlamento Europeo, Czes?aw Siekierski (PPE, Polonia), haosservato che "le quote latte non hanno salvaguardato ilmercato dalle notevoli fluttuazioni dei prezzi, dei redditi edella produzione". "L'embargo russo ha costretto la ricerca dinuovi mercati di esportazione che saranno utili dopol'abolizione delle quote latte" ha ricordato Siekierski. Il latte e' prodotto da circa 650.000 aziende agricoledell'UE e le aziende di trasformazione del latte impiegano300.000 persone. Il deputato inglese James Nicholson (ECR) vedel'abolizione delle quote latte, come la fine di un'era per ilsettore lattiero-caseario e come "un'opportunita' per costruireun settore lattiero-caseario piu' fiducioso e solido per ilfuturo". In questo senso l'UE dovrebbe assumere un ruologlobale per affrontare il problema della volatilita' deiprezzi: "Non dobbiamo aspettare con il fiato sospeso l'esitodelle aste delle materie prime negli Stati Uniti e in NuovaZelanda". (AGI).