Nella grande corsa all’intelligenza artificiale, dominata dai colossi della Rete, Microsoft si è appena posizionata. Lo ha fatto aprendo una sua strada personale, in sottile polemica con alcuni dei suoi maggiori concorrenti in questo campo, ovvero Google e Amazon soprattutto. Una differenza sul piano dei valori, da un lato; e su quello tecnico, dall’altro.
Partiamo dal primo, anche per semplicità. L’azienda di Redmond parla esplicitamente di privacy degli utenti e di intelligenza artificiale etica. In tempi in cui Facebook è nella bufera per lo scandalo dei dati finiti in mano a Cambridge Analytica, in cui Google è osservata speciale per la sue posizioni di quasi monopolio, e in cui Amazon è nel mirino su vari fronti, incluso quella della privacy, Microsoft ha buon gioco a sparigliare le carte in nome dei diritti.
La privacy è diritto umano
“Ci stiamo concentrando su tre pilastri”, ha detto Satya Nadella, il Ceo di Microsoft, dal palco della conferenza annuale dedicata agli sviluppatori, la Build Developers Conference, in corso dal 7 al 9 maggio a Seattle. “Il primo è la privacy, che è un diritto umano. A Microsoft vogliamo assicurarci di preservare i diritti umani, vogliamo essere sicuri che i dati beneficino gli utenti, e che gli utenti siano in controllo. Il secondo è la cybersicurezza: dobbiamo agire per mantenere il mondo sicuro, difendere i processi democratici; e garantire che i cittadini siano protetti da cyberattacchi. Per questo abbiamo chiesto una convenzione di Ginevra digitale, dei nostri tempi (su cyberattacchi e armi digitali, ndr). Infine, il terzo pilastro è una intelligenza artificiale etica. Dobbiamo chiederci non solo quello che i computer possono fare ma anche quello che i computer dovrebbero fare. E stiamo investendo in strumenti che vogliamo mettere in mano a sviluppatori”.
Nadella ha dunque sottolineato la volontà dell’azienda di lavorare su una intelligenza artificiale attenta all’etica, alla privacy, capace di rimuovere eventuali pregiudizi e rivolta alle persone. Anche per questo Microsoft ha lanciato un programma da 25 milioni di dollari nei prossimi 5 anni per finanziare, con fondi a startup e altre sovvenzioni, dei progetti di AI (Artificial Intelligence) che aiutino le persone con disabilità.
Si tratta di soluzioni che intendono lavorare sulla linea di app già esistenti come Microsoft Seeing AI, dedicata a chi ha problemi di vista, o Helicto, per chi ha disturbi dello spettro autistico. “Solo una persona su dieci con disabilità oggi ha accesso a tecnologie assistive”, ha dichiarato alla conferenza il presidente di Microsoft, Brad Smith. “Rendendo le soluzioni di AI più disponibili, pensiamo che la tecnologia possa avere un forte impatto su questa importante comunità”.
La piattaforma cloud di AI
Ma, come già accennato, Microsoft si differenzia anche dal punto di vista della strategia tecnica. L’azienda ha infatti lanciato un’anteprima di Progetto Brainwave, la sua piattaforma per l’intelligenza artificiale basata sulla sua infrastruttura cloud Azure, progettata per rendere i software di AI a disposizione dei clienti più efficienti ed economici. Alla base di questa infrastruttura c’è una diversa concezione dei chip.
Mentre Google e altri si stanno facendo dei loro chip con funzioni specifiche per l’AI, Microsoft usa dei chip (FPGA) costruiti da Intel che sono progettati per essere riprogrammati con lo sviluppo di nuovo software. In pratica sono più flessibili e possono essere riconfigurati velocemente per compiti diversi, adattandosi allo sviluppo del machine learning, la branca dell’intelligenza artificiale che sviluppa algoritmi in grado di apprendere e migliorarsi dai dati.
In sostanza per Microsoft l’intelligenza artificiale (nello specifico, il machine learning) sta evolvendo cosi rapidamente che non ha senso scommettere su chip predefiniti i quali potrebbero diventare presto obsoleti.
Le applicazioni pratiche
Ma quali applicazioni sono possibili attraverso il suo Progetto Brainwave? Un esempio è l’uso che ne sta facendo la divisione salute e benessere di Nestlè, che impiega l’infrastruttura di Microsoft per analizzare la gravità dell’acne attraverso le foto sottoposte dai pazienti. I software esaminano le immagini per suggerire il trattamento appropriato e monitorare quanto sia efficace, riferisce Wired. Oppure, il produttore di componenti elettronici Jabil usa Brainwave per controllare immagini di circuiti stampati e individuare difetti.
La AI di Microsoft è in grado di processare un milione di compiti (task) per 21 centesimi di dollaro.
Il mercato dei servizi cloud e di AI è in crescita, sempre più dominato da grossi attori, che sono in grado di offrire le infrastrutture necessarie ad aziende che non hanno i mezzi per sviluppare propri sistemi. Tutto ciò sta portando anche a una corsa ad accaparrarsi, oltre che i dati, le competenze e i talenti. Tanto che alcuni si preoccupano del fatto che le università siano svuotate dei migliori ricercatori da aziende come Facebook.