Negli ultimi anni il telefono è diventato agenda, calcolatrice, pc, portafogli. E presto potrebbe diventare la chiave per aprire la porta di casa. L'idea (non del tutto inedita) è di Apple. Ma è chiaro che, al di là della primazia, quando a muoversi è un gruppo del genere, non cambia solo un'impresa: cambia il mercato. Secondo The Information, la Mela vorrebbe ampliare l'applicazione della Nfc (near-field communication). È la tecnologia che consente di far dialogare due oggetti vicini, anche in assenza di connessione internet.
Niente chiavi, c'è lo smartphone
Oggi i chip Nfc sono usati sostanzialmente solo nei sistemi di pagamento “contactless”, di prossimità (come Apple Pay): per usarli basta uno smartphone con questa tecnologia integrata e un'app legata al proprio conto corrente o alla propria carta. Per saldare il conto è sufficiente avvicinare il dispositivo al Pos. Le transazioni finanziarie però, non sono l'unica possibile applicazione.
La near-field communication può essere utile ogni volta che si vogliono far “parlare” tra loro due oggetti, secondo azioni più (come un pagamento) o meno complesse (come leggere un'etichetta intelligente che racconti allo smartphone le caratteristiche di un prodotto).
Apple ha spinto gli Nfc, integrandoli dall'iPhone 6 in poi. Sta già incoraggiando gli sviluppatori a integrare la tecnologia nelle proprie app. Ma adesso dovrebbe sbloccare il loro utilizzo per terze parti. Tradotto: le applicazioni potrebbero rapidamente moltiplicarsi, passando dai pagamenti digitali all'apertura delle porte di casa, armadietti o della portiera dell'auto.
Le prospettive del mercato
L'annuncio dovrebbe arrivare già il mese prossimo, durante la Worldwide Developer Conference in programma dal 4 all'8 giugno. E il via libera sul campo dovrebbe arrivare a settembre, con il rilascio di iOS 12, la nuova versione del sistema operativo mobile.
Da tempo si parla delle potenzialità degli Nfc, non ancora esplose. L'adozione dei pagamenti digitali è, infatti, solo un tassello. E la scelta di Apple potrebbe dare impulso a un settore destinato a moltiplicarsi nei Paesi in via di sviluppo e a sfaccettarsi nei mercati più maturi. Alla fine del 2017, l'universo Nfc valeva 9,5 miliardi di dollari. Nel 2024 ne varrà 47,3.
Cupertino sarebbe quindi convinto che i tempi siano maturi per ampliare il raggio d'azione dei chip di prossimità, più sicuri del bluetooth. Tanto che l'uso degli iPhone al posto delle chiavi sarebbe già una realtà nel nuovo campus della Mela, dove i dipendenti usano i propri smartphone per entrare e uscire dall'ufficio.