Il 26 settembre 2018 è la data che 125 milioni di persone nel mondo stavano aspettando da circa un anno. Nessuna festività religiosa, nessun evento musicale, ma l’uscita della nuova versione di Fortnite, assoluto fenomeno globale, il videogame che sta riscrivendo la storia dei videogames. Ne avevamo già parlato qualche mese fa per i numeri assolutamente eccezionali portati a casa, d’altra parte 80 milioni di visitatori mensili non sono roba da poter tenere da parte come una moda di nicchia. Non lo è affatto chiaramente.
Season 6 is here and downtime has begun!
— Fortnite (@FortniteGame) 27 settembre 2018
Find out what’s coming this season in the patch notes: https://t.co/KcF9izvisa #DarknessRises pic.twitter.com/CKRRHlx3aA
Le origini
Fortnite è molto più di un passatempo e gli effetti sono stati dirompenti. Il capolavoro, più in termini di comunicazione e, possiamo dirlo sociologia, della Epic Games ha dovuto aspettare ben sette anni prima di raggiungere il successo, anche se in pochi si sarebbero aspettati tale entità di successo. È stato proprio l’aspetto sociologico che ha fatto la differenza, non è un caso che nel 2011 quando ne uscì una prima versione con una struttura diversa, quando era un gioco cooperativo in cui quattro utenti dovevano superare insidie di difficoltà crescente, i risultati furono mortificanti. Poi l’idea: entrare nel mondo delle "battle royale", in 100, tutti contro tutti e, come moderni Highlander, “ne resterà soltanto uno”. Ed ecco arrivare il successo, come una formula che finalmente funziona esattamente per come dovrebbe.
Successo "folle"
Un successo folle, che porta una bambina britannica di nove anni alla dipendenza, dalla quale riesce a liberarsi solo dopo un periodo di intensa psicoterapia; che sbarca sui campi del mondiale di calcio di Russia, nell’esultanza dell’inglese Dele Alli, uno dei più talentuosi centrocampisti del mondo, anche lui decisamente dipendente, troppo secondo la sua fidanzata che lo immortala concentrato sul videogame e diffonde la foto tempestata di emoticon a mò di presa in giro su Instagram. Giusto per citare due storie qualsiasi.
La sesta stagione
E così siamo giunti alla sesta stagione che, come leggiamo sul sito di Sky: “Gli sviluppatori di Epic Games ci hanno dato davvero dentro per realizzare questa versione la cui durata è prevista almeno fino al 6 dicembre il cui tema è l’Oscurità (non a caso il periodo di gioco include la ricorrenza di Halloween) e vi hanno inserito animali da compagnia (cani, draghetti, ecc.), nuovi folli personaggi, le skin Lupo, Calamity, un’inquietante Cappuccetto Rosso e tanti nuovi oggetti e armi da usare come esplosivi telecomandati, le granate a impulsi o le mitragliette silenziate. Anche le pietre avranno una funzione, permettendo di restare invisibili se vi si resta immobili alla loro ombra senza usare armi. Anche la mappa risulta rinnovata con nuove aree come l’Isola fluttuante, i Campi di Mais e il Castello infestato. Oltre che ad aumentare i contenuti l’aggiornamento punta anche a migliorare le prestazioni su Android e per gli utenti Ps4 che giocano con mouse e tastiera ci sarà la possibilità di confrontarsi con i fruitori del gioco su Pc”.
Drop in game now for:
— Fortnite (@FortniteGame) 27 settembre 2018
✔️ New Battle Pass
✔️ New Progressive Skins
✔️ New Pets
All for 950 V-Bucks! Learn more here: https://t.co/GiVbUWw1p2 pic.twitter.com/cy4JTuKJ04
Ma sono altre le modifiche che stanno facendo discutere e non poco il web, come ci racconta il sito everyeye.it: “La Stagione 6 di Fortnite Battaglia Reale ha introdotto alcune modifiche anche alla formula di gioco di Salva il Mondo, le quali non sono andate particolarmente a genio agli utenti. Con l'arrivo dell'evento Cram Session lo scorso giovedì, infatti, Epic Games aveva disabilitato la possibilità di ottenere V-Buck completando alcune Missioni Allerta. Ovviamente una scelta così drastica ha scatenato la furia degli utenti, che sono corsi in massa a lamentarsi sui social e sul forum ufficiale. Fortunatamente gli sviluppatori hanno accolto le critiche e hanno deciso di fare un passo indietro, ripristinando la situazione iniziale”.
Futuro incerto
Cosa voglia dire esattamente lo può sapere solo chi è già affogato in quel mondo ma sta di fatto che c’era un problema, grosso, che poi è rientrato. D’altra parte, come scrive Repubblica, bisognerà vedere se il gioco reggerà al tempo, che si è fatto fuori altri videogames particolarmente coinvolgenti (qualcuno si ricorda quei mesi durante i quali c’erano ovunque ragazzetti che cercavano Pokemon in giro per il mondo? Ecco, fortunatamente spariti); “Fortnite ha costruito il suo successo su una community pronta a seguire le mode, attenta soprattutto al valore estetico di qualche skin, e abituata a non pagare direttamente il prodotto, bensì un abbonamento mensile che può essere ripreso e interrotto a piacimento, proprio come quello di Netflix. Forse non è esattamente il modello di un utente fidelizzato e chissà che questo non finisca per giocare a sfavore del titolo Epic”.