Lo ha detto Mark Zuckerberg: “Dobbiamo aggiustare Facebook”. Lo ha ribadito anche agli analisti dopo la diffusione dei dati trimestrali: “Il fattore più importante nel nostro business non sarà mai il tempo speso sulla piattaforma ma la qualità della conversazione e delle connessioni”. Certo, lo ha detto proprio quando il tempo speso è calato. E le scelte per la gestione di fake news e ingerenze governative sono ancora controverse. Ma tra le tante iniziative create per migliorare le interazioni tra gli utenti, ce n'è una che sta funzionando: Social Good. Sotto questo nome ci sono le azioni promosse da Facebook nel campo della salute, della beneficienza e nella gestione delle emergenze.
Le offerte in diretta
Nel corso del Social Good Day, organizzato a Milano il 31 gennaio, il social network ha fatto il punto sulle funzioni attive. Da metà 2016, Facebook ha introdotto il bottone che permette di donare durante una diretta o sostenere una Ong direttamente cliccando su un post. Si sceglie “Fai una donazione”, si inseriscono i dati della propria carta e il gioco è fatto. Con quali risultati? Durante l'uragano Harvey, nel settembre 2017, gli utenti di Facebook hanno donato 17 milioni di dollari tramite questa funzione. Grazie a una diretta in cui raccontava il lavoro dei volontari per salvare gli animali, ad esempio, la Best Friends Animal Society ha ottenuto più di 100 mila dollari. Nel corso di “One love Manchester”, il concerto organizzato da Ariana Grande per reagire all'attentato del 23 maggio, sono stati raccolti 454 mila dollari. A novembre, in un solo giorno (il #GivingTuesday, la giornata mondiale del dono) la raccolta è stata di 45 milioni di dollari. È anche possibile avviare una donazione in occasione del proprio compleanno: i festeggiati possono selezionare un’organizzazione no profit e invitare gli amici a sostenerla.
I donatori di sangue in India
Meno conosciute, anche perché rivolte soprattutto a Paesi in via di sviluppo, sono le attività di Social Good in campo sanitario. Gli utenti possono utilizzare la piattaforma per comunicare esigenze urgenti. Il progetto più riuscito, fino a ora, è stato avviato in India. I donatori possono registrarsi e ricevere notifiche quando c'è necessità di sangue nell'area in cui vivono. Ospedali e singoli cittadini potranno pubblicare dei post con le informazioni utili ai donatori. L'iniziativa è partita il primo ottobre e ha già ottenuto oltre 4 milioni di registrazioni.
L'evoluzione dei servizi per le emergenze
Fanno parte di Social Good anche quei meccanismi di risposta in caso di emergenza. La prima versione del Safety Check è del 2013: gli utenti che si trovano in un’area colpita ricevono una notifica che chiede loro se stanno bene. Attivato inizialmente solo in caso di catastrofi naturali, si è ampliato anche ad altri avvenimenti (come gli attentati). E il suo perimetro si è allargato: dal 2017 è attivo un servizio di emergenza che concentra in un solo luogo digitale tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per assistere le persone coinvolte. Gli utenti (localizzati su una mappa) possono chiedere aiuto, comunicando specifiche necessità, o mettersi a disposizione per dare una mano.