Facebook avviserà a partire da lunedì 9 aprile tutti gli utenti i cui dati sono stati 'violati' nell'affaire Cambridge Analytica. L'annuncio è arrivato ieri sera, al termine di un'altra giornata nera in cui il social network ha rivisto al rialzo la stima dei profili condivisi con la società inglese, portandola a 87 milioni.
Ed è arrivata anche una nuova grana per il colosso del web: gli utenti della nota app di incontri Tinder hanno lamentato difficoltà ad accedere al servizio. Il fondatore e amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, ha annunciato che testimonierà in due diverse audizioni del Congresso Usa: il 10 aprile davanti alla commissione Giustizia e a quella del Commercio del Senato (alle 14.15 per la costa orientale Usa, 20.15 in Italia).
E l'11 aprile apparirà davanti alla commissione Energia e Commercio della Camera (alle 10 locali, ore 16 in Italia). "Questa audizione sarà una importante opportunità per fare luce su questioni critiche riguardanti la privacy dei dati dei consumatori e aiuterà gli americani a capire meglio cosa accade alle loro informazioni online", ha dichiarato in una nota il presidente della commissione Energia e Commercio, Greg Walden.
I numeri aggiornati degli utenti violati
87 milioni di profili a Cambridge Analytica (la gran parte negli Stati Uniti, un terzo degli elettori; oltre 214.000 in Italia) è la cifra massima. Zuckerberg ha anche specificato che il numero di 87 milioni relativo alla nuova stima dei profili i cui dati sarebbero finiti alla società potrebbe essere più basso, "ma abbiamo voluto dare il numero massimo cui si poteva arrivare". Il ceo ha anche detto di essere la persona giusta per continuare a guidare la società: "Penso che la vita sia imparare dagli errori e capire come andare avanti"
Tinder in tilt
I recenti cambiamenti sulle politiche di accesso ai dati da parte di app di terze parti stanno producendo vari effetti collaterali. Ieri molti utenti della nota app di incontri Tinder hanno lamentato difficoltà ad accedere al servizio usando il Facebook Login. In pratica veniva visualizzato un messaggio di errore in cui Tinder chiedeva agli utenti di dare piu' permessi Facebook per usare o creare l'account. Ma gli utenti non riuscivano ad andare avanti con l'operazione. Tinder ha poi confermato che un problema tecnico impediva di entrare nella app. Facebook ha dichiarato di stare lavorando con Tinder per risolvere il problema.
I cambiamenti di Facebook per la sicurezza
In un comunicato il social network ha evidenziato alcune modifiche introdotte alla sua gestione dei dati degli utenti dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Tra queste: - Eventi: verranno applicate restrizioni sulla possibilità per le app di accedere agli Eventi cui partecipa un utente e alla lista dei partecipanti
- Gruppi: le app che accedono ai Gruppi dovranno essere approvate, oltre che da un amministratore, anche da Facebook e non potranno piu' vedere la lista dei membri
- Pagine: le app che permettono di intervenire sulle Pagine avranno restrizioni sulle informazioni cui accedono
- Facebook Login: Facebook dovrà approvare tutte le app che chiedono accesso a Mi Piace, foto, post, video, eventi, gruppi. E non potranno accedere a informazioni personali come idee politiche e religiose, relazioni, liste personalizzate degli amici, educazione e lavoro, attività fitness, e altro. Se un utente non usa l'app per tre mesi, questa non potrà più richiedere i suoi dati.
- Ricerca: non sarà più possibile inserire il telefono o l'email di una persona nella ricerca Facebook per trovarla. La funzione si prestava ad essere abusata.
- Storia delle chiamate e messaggi: è una funzione che si può abilitare su Messenger o Facebook Lite su dispositivi Android. Il social network ribadisce di non raccogliere contenuti dei messaggi e che cancellerà tutti i log più vecchi di un anno. In futuro il client caricherà sui server della piattaforma solo le informazioni necessarie.
Le nuove scuse si Zuckerberg
"Ho chiaramente commesso un errore. È chiaro che non abbiamo fatto abbastanza e che non ci siamo concentrati per prevenire gli abusi", ha dichiarato Zuckerberg. "E non avrei dovuto sminuire il tema delle fake news definendolo folle".
Il regolamento europeo sulla privacy sarà esteso a tutti, con specifiche
Zuckerberg è tornato anche sul tema GDPR, il Regolamento europeo sulla privacy, dopo che, secondo Reuters, aveva detto che Facebook ne avrebbe esteso lo spirito a tutto il mondo, ma non le specifiche. "Intendiamo rendere disponibili gli stessi controlli ovunque, non solo in Europa. Sarà esattamente lo stesso format? Probabilmente no. Dobbiamo capire cosa ha senso in diversi mercati con diverse leggi".
L'indagine in Australia
In Australia il commissario per la privacy ha aperto una indagine su Facebook dopo la notizia che i dati di 300.000 utenti del Paese potrebbero essere stati usati senza autorizzazione.