FaceApp è un’applicazione (sviluppata da Wireless Lab, società russa fondata da Yaroslav Goncharov), disponibile per Android e iOS lanciata a gennaio 2017, che utilizza l’Intelligenza Artificiale per elaborare le foto ed applicare particolari filtri al volto. Uno di questi semplicemente ti invecchia.
É il filtro più noto, ma ce sono anche altri che permettono di applicare il trucco, cambiare colore e taglio di capelli, modificare l’espressione e persino il sesso. FaceApp è tornata di moda e in queste ore impazza su tutti i social network dopo che alcune celebrità hanno dato il via alla #FaceAppChallenge, che consiste proprio nel pubblicare una foto di sé invecchiata con l’app in questione.
Con barba e baffi
FaceApp può essere un’opzione interessante per capire come staremmo con un’acconciatura diversa (barba e baffi inclusi) o con un make-up o un tatuaggio particolare, ma permette anche di recuperare foto venute male permettendo ad esempio di sostituire un muso lungo con un sorriso smagliante. Offre anche alcune opzioni per aggiungere una sfocatura, un filtro particolare o per sostituire lo sfondo con uno diverso.
App a pagamento
A parte quello per l’età e pochi altri, la maggior parte degli effetti è a pagamento: per sbloccarli, è previsto un abbonamento (c’è anche la possibilità di avere la versione a vita)
Stelle del cinema, calciatori, politici
Leonardo DiCaprio, Tommaso Paradiso, Gigi Buffon, Silvio Berlusconi e altri personaggi noti hanno risposto alla sfida con i loro visi trattati con l'effetto invecchiamento. Altri come Donald Trump hanno fatto l'opposto, mostrandosi ringiovaniti. Tra i famosi che hanno iniziato a usarla, trasformandola nell’app del momento, ci sono anche i calciatori. Petagna e Papu Gomez l'hanno già sperimentata dando spettacolo sui social. Paulo Dybala ha postato il cambiamento tra le storie di Instagram aggiungendo la didascalia "Tra qualche anno così". Nella foto si vede la Joya festante dopo un gol e con la fascia da capitano al braccio ben in vista. L'argentino si immagina così tra qualche anno: ancora alla Juventus, felice e capitano.
E la privacy?
Se il nuovo tormentone social coinvolge decine e decine di nuovi utenti ogni giorno, più di qualcuno inizia a interrogarsi sulla questione privacy: come per ogni app, infatti, è bene ricordare che potenzialmente ogni scatto potrebbe essere archiviato nei server in uso dallo sviluppatore.
Il filtro contestato
Nel 20017 FaceApp era stata criticata a causa di un suo filtro. Si chiamava Hotness e prometteva di rendere più sensuale il nostro aspetto nelle foto. Il problema è che l’algoritmo basava l’idea di bellezza su un aspetto caucasico, caratterizzato quindi da una pelle bianca. Se una persona di colore provava a usare questo filtro, il risultato che otteneva era uno schiarimento della sua carnagione. Ai tempi Goncharov si era scusato direttamente con gli utenti spiegando che era un effetto collaterale del set di foto utilizzato per allenare la rete neurale alla base dell’applicazione.