Se le api impollinatrici non fanno più il loro dovere potranno essere rimpiazzate da piccoli robot volanti in grado di fare lo stesso lavoro. È l’idea di Walmart che, secondo quanto emerge da alcuni brevetti depositati, avrebbe in mente di fronteggiare con i droni l’emergenza ambientale e alimentare causata dalla carenza di api. Non che gli insetti più laboriosi al mondo abbiano deciso di battere la fiacca: il problema è che negli ultimi anni una combinazione di pesticidi e caldo oltre la media hanno falcidiato o reso inabile una grossa fetta della popolazione di api.
I numeri del disastro
Per comprendere la vastità del problema basti pensare che le api impollinano circa un terzo del cibo che mangiamo. Considerando solo il miele, in Italia nel 2017 secondo gli apicoltori non si è arrivati a 90.000 quintali su una media di 230.000. "La produzione è calata in media del 70% con punte dell’80% in Toscana”. Secondo Arpat (l’Associazione toscana degli apicoltori), le api, falcidiate da una moria provocata dai pesticidi e ora impazzite per il clima anomalo, non riescono a impollinare e la perdita di fertilità delle piante rischia di aumentare l’effetto desertificazione.
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Le api robot
Per Walmart dunque una soluzione ci sarebbe, e anche piuttosto semplice oggi: api robotizzate autonome, definite tecnicamente droni impollinatori, che potrebbero impollinare le coltivazioni proprio come fanno le vere api. Pubblicato lo scorso 8 marzo dall’Ufficio brevetti degli Stati Uniti, ma non ancora approvato, il brevetto descrive piccoli droni dotati di sensori e telecamere “programmati per andare da una pianta”, raccoglierne il polline e depositarlo in un’altra pianta; un secondo drone si occuperebbe poi di controllare che il polline venga applicato correttamente. La proprietà intellettuale è denominata “sistemi e metodi per l’impollinazione dei raccolti tramite veicoli senza pilota”. Dal colosso americano non è arrivata alcuna conferma o smentita ma secondo Business Insider, questi brevetti potrebbero però essere il segnale di come l’azienda speri di avventurarsi e crescere nel settore agricolo, ottenendo un maggior controllo sulla propria filiera alimentare.
Di recente, infatti, “Walmart si è impegnata nel miglioramento del settore della consegna di prodotti alimentari. Lo scorso 14 marzo, il rivenditore ha annunciato che quest’anno amplierà la propria consegna di alimentari a oltre 800 negozi raggiungendo così circa il 40% delle famiglie Usa. In alcune località, il servizio proporrà la consegna in giornata entro tre ore. A gennaio, invece, Walmart ha anche presentato un brevetto per un servizio di vendita di alimentari online che permetterebbe ai suoi clienti di accettare o rifiutare i prodotti scelti dai dipendenti della stessa azienda.
I precedenti
Non è la prima volta che si pensa a sostituire le api con i robot. Già tempo fa i ricercatori dell’Università di Harvard e del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering hanno lavorato su RoboBees, “api robot per l’impollinazione”. All’epoca, il robot delle dimensioni di un’ape poteva soltanto volare, restando sospeso a mezz’aria quando collegato a una fonte di corrente ma da allora si è evoluto, spiega BI. Oggi, il RoboBee può anche posarsi sulle superfici, nuotare sott’acqua, tuffarsi e riemergere dall’acqua. I ricercatori credono che queste RoboBee possano presto impollinare artificialmente dei campi coltivati: uno sviluppo che consentirebbe di controbilanciare il calo annuale nel numero di api che si è registrato nel corso degli ultimi vent’anni. Anche se le api di Harvard riescono a eseguire molti trucchi, non possono ancora essere controllate a distanza. Ed è qui che subentra Walmart: le sue api robotiche descritte nel brevetto avrebbero questa capacità, oltre all’abilità di individuare automaticamente il polline. Potendo così in teoria in futuro uscire dai laboratori per andare a lavorare in un’azienda agricola.