Ha 18 anni, viene da Roma, e quest’anno ha la maturità. Si allena tanto, anche tre ore al giorno, come tutti i campioni di sport tradizionali. Solo che Lorenzo Daretti, campione del Mondo MotoGp eSport, il primo, è un campione digitale. Corre su Playstation, con due numeri: il 58, quello che lo sfortunato Simoncelli portava sulla sua moto. "E nel mio cuore e mai se ne andrà", ha detto in un’intervista. E il 73, o meglio Trastevere73, il suo nickname, che poi l’anno di nascita di suo padre e il suo primo account per consolle. Era minorenne, il padre risolse la cosa con le sue credenziali.
Appassionato di kick-boxing (è vicecampione italiano) e di moto (anche quelle ‘vere’), Daretti è passato nella scuderia del team Mkers, dopo che a novembre è stato protagonista su Sky della telecronaca di Guido Meda. Il suo sogno? Che questa esperienza possa trasformarsi in un lavoro. "Il campionato di quest’anno è stato solo un assaggio", ha detto. La crescita del mercato e dell’attenzione dei media nei confronti degli eSport sembrano andare nella giusta direzione, con la possibilità in futuro di avere due campionati: uno virtuale e uno su pista, con piloti ingaggiati per l’una e l’altra competizione.
I numeri. In attesa che il settore degli eSport cresca e maturi, un primo, fondamentale, riconoscimento, è arrivato a ottobre scorso dal Comitato Olimpico che li considera sport come gli altri, anche se non ancora da Olimpiadi. Negli Stati Uniti e in Asia i numeri ci sono già. Gli eSport in queste aree hanno generato un giro di affari di 463 milioni nel 2016, di 696 milioni nel 2017 e, secondo il report annuale di Newzoo (la mappa più autorevole dei numeri degli eSport), la previsione è che si possa arrivare a 1,5 miliardi. E ci sono già sponsor come Intel, Samsung, MasterCard e Coca Cola che nel 2016 hanno speso circa 320 milioni per finanziare e mettere i loro nomi sulle casacche delle squadre nei tornei.
Lorenzo Daretti è entrato a far parte di Mkers, team di gamer professionisti. Dopo aver conquistato la finale sul circuito di Valencia agli inizi di novembre, il diciottenne di Roma si è aggiunto a Ivan Avella e Michael Amara: il primo, 16 anni, di Napoli, in arte IvanGamer2346, si è piazzato terzo alla manifestazione. Daretti ha partecipato alla competizione, che si giocava su Playstation sul videogame MotoGP 17. “Stiamo cercando di portare avanti la nostra visione, arricchendo il team di campioni possibilmente italiani, ma non solo - ha dichiarato Thomas De Gasperi co-founder di Mkers - a oggi vantiamo un campione europeo di Fifa ed un campione del Mondo di MotoGp ma stiamo lavorando molto per selezionare ed incentivare giovani talenti, campioni di domani.
Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è quello di supportare, anche in Italia, la nascita di uno starsystem attorno al fenomeno degli eSport, al pari di quanto già accade in altri paesi. Per riuscirci abbiamo bisogno di atleti vincenti, professionisti seri che siano testimonial del messaggio positivo che vogliamo promuovere: giocare non vuol dire chiudersi in camera ma aprirsi alle novità di un settore in forte espansione, cogliendo, anche l’opportunità di nuove forme di lavoro”.