Le case del futuro, stampate in 3D nel giro di ventiquattro ore, arriveranno inizialmente a El Salvador, uno dei paesi più poveri al mondo. New Story e Icon, le due società che hanno sviluppato la stampante 3D in grado di costruire abitazioni, hanno deciso di ribaltare le abitudini: l’innovazione servirà per primi i più poveri, e poi si vedrà. Quanto costeranno queste case? Poco, pochissimo: tra i 3.500 e i 4.000 dollari.
L’annuncio è arrivato lunedì 12 marzo da Austin, in Texas, dove è in corso il South by Southwest, un festival annuale che mescola conferenze, film e musica. Proprio nella città statunitense è stata svelata la stampante, che si chiama Vulcan, e rappresenta il fulcro dell’innovazione. È trasportabile su camion, in modo da essere ricollocata per stampare case anche altrove, utilizza materiali facilmente rintracciabili, e agisce stampando la casa un livello dopo l’altro, come fossero mattoni appoggiati l’uno sull’altro. E alla fine viene fuori un’abitazione le cui dimensioni variano dai 55 ai 75 metri quadrati: due camere, una cucina e un bagno (mentre il tetto non viene stampato ma costruito a parte) costruite secondo gli standard dell’International Building Code. Proprio ad Austin le due società hanno collocato un’abitazione costruita grazie a Vulcan. La casa si presenta così.
Quella in mostra ad Austin non è che un esempio, una sorta di casa-modello che lo staff di Icon utilizzerà per testarla e eventualmente valutare migliorie. Le prime vere abitazioni verranno costruite a El Salvador, il paese dell’America Centrale affacciato sull’oceano Pacifico, nei prossimi diciotto mesi. Il progetto è costruire una comunità di cinquanta case, per cominciare. “Milioni di famiglie non hanno un tetto sotto cui vivere, cioè il bisogno più basilare dell’uomo”, spiega New Story, una no-profit già da tempo attiva nel fornire abitazioni a famiglie che si trovano in povertà a Haiti, El Salvador, Messico e Bolivia. Insieme a New Stoty, a sviluppare la stampante 3D ci ha pensato Icon, un’azienda di costruzione secondo cui Vulcan e la tecnologia di stampa 3D “miglioreranno di dieci volte” la costruzione delle abitazioni, grazie a tecniche più veloci, con meno sprechi e più economiche. Senza considerare poi la possibilità di cambiare il disegno delle case, un’eventualità facilmente offerta dal meccanismo di progettazione che sta alla base di questo tipo di stampa: per apportare modifiche alla struttura è infatti sufficiente modificare la tavolozza di disegno.