Doveva essere la serata degli iPhone. È stata quella dell'Apple Watch, che si è preso la scena dello Steve Jobs Theater. Forse la grande attesa e le tante indiscrezioni (azzeccate) hanno consumato la presentazione degli smartphone. Mentre la quarta serie degli orologi hi-tech ha svelato alcune novità. E una buona notizia per il mercato italiano.
iPhone XS: la continuità
Tris doveva essere e tris è stato. A Cupertino sono arrivati un iPhone standard (pieno successore del X), uno extra-large e uno più economico. Il primo si chiama XS (si legge Ten S). E Tim Cook, come ogni anno, lo presenta come “il miglior iPhone di sempre”. Ha la stessa grandezza del predecessore: 5,8 pollici con display Oled (la tecnologia più efficiente e costosa). Le differenze estetiche con lo smartphone del decennio sono minime. Quella che più spicca, infatti, riguarda il colore: finiture dorate inedite, che affiancano le più tradizionali nere e grigie. Per il resto design a tutto schermo con bordi ridotti all'osso e notch, la tacca che ingloba i sensori necessari (tra le altre cose) per sbloccare lo smartphone tramite riconoscimento facciale. D'altronde, che ci dovessero essere ritocchi e non rivoluzioni lo dice anche il nome. La sigla “S” è stata utilizzata per indicare versioni intermedie. Tra il balzo precedente (il design del X) e quello successivo (a questo punto molto probabile nel 2019).
XS Max, il più ampio iPhone di sempre
Il dispositivo extra-large si chiama XS Max. Apple abbandona quindi la dicitura “Plus” adottata fino a ora. Il display è un Oled da 6,5 pollici. Le dimensioni sono l'unica differenza rispetto al XS. Per il resto è identico, sia sopra che sotto la scocca. Entrambi possono restare a due metri di profondità per 30 minuti senza subire danni. E sono, secondo quando detto dal capo del marketing Phil Schiller, immuni anche alla birra. L'aggiornamento più importante è forse nel processore: l'A12 Bionic ha rivisto le componenti e la “Neural Engine” (che sovrintende all'intelligenza artificiale) sarebbe capace di 5000 miliardi di operazioni al secondo. Migliorate anche le fotocamere (quelle posteriori sono due da 12 MP) e la dotazione audio. La batteria dell'iPhone XS promette mezz'ora di durata in più del X. Il XS Max aggiunge 90 minuti in più. Su entrambi arriva anche la doppia Sim (altra voce confermata). Solo per la Cina, però, ci sarà la sede fisica estraibile per due schede. Nel resto del mondo arriva invece la eSim, un chip integrato con la stessa funzione. Preordini al via il 14 settembre. I primi utenti avranno nelle mani i dispositivi sette giorni dopo.Prezzi salati ma in linea con le previsioni. Il XS parte da 1189 euro (lo stesso costo dell'iPhone X). L'iPhone XS Max da 1289 dollari.
L'economico (o quasi) iPhone XR
Il terzo dispositivo è il XR. Nome circolato ma meno gettonato rispetto al XC. È stato ribattezzato “l'iPhone low-cost”. Lo è se confrontato con i fratelli maggiori. Ma resta a un prezzo non adatto a tutte le tasche (cosa che Apple non ha mai cercato): 889 euro per uno smartphone da 6,1 pollici. Ha lo stesso chip dei due XS. Un design simile e la medesima gamma di sensori anteriori, che permettono di avere il FaceID. Cos'è, allora, che taglia il prezzo? Prima di tutto il display: è un Lcd e non un Oled. E poi alcune finiture e l'assenza delle seconda fotocamera posteriore. “Vogliamo portare la nostra tecnologia a un pubblico quanto più ampio possibile”, ha detto Schiller. Tradotto: tagliamo 200 euro per catturare un nuovo pubblico. Più giovane, come dimostrano le colorazioni più eccentriche: bianco, nero, blu, corallo, giallo e rosso. Il tasto dolente, lasciato scivolare durante la presentazione, è la data di lancio: 26 ottobre, un mese dopo i XS. Le ragioni (anche queste previste) dovrebbero essere le stesse che spinsero, lo scorso anno, a posticipare l'arrivo del X. Cioè difficoltà produttive legate al display. Nel 2017 il problema era stato fabbricare Oled su basta scala. Quest'anno combinare la tecnologia Lcd con il nuovo design.
Apple Watch ci mette il cuore
Ed eccoci alla quarta serie dell'Apple Watch. Il ritocco è deciso: display più ampio del 30%, bordi assottigliati e angoli smussati. Audio migliorato. Ma non sono solo queste le caratteristiche che conquistano la platea, nonostante il vicepresidente che lo presenta, Jeff Williams, non brilli per verve. Coerente con la strada intrapresa negli anni scorsi, Apple accelera sulla salute. E copre una gamma di funzioni che vanno dal fitness alla sanità. L'Apple Watch 4, ad esempio, capisce se chi lo indossa è caduto e, se non riceve risposta dall'utente, fa partire delle chiamate di emergenza ai numeri predefiniti. Per tenere a bada il cuore, lo smartwatch invierà una notifica se il battito è troppo lento o irregolare. Ma la vera chicca è un elettrocardiografo integrato. Basta poggiare per una trentina di secondi il polpastrello sulla corona dell'orologio. Il dispositivo elabora i dati e costruisce un elettrocardiogramma. Archivia i dati e produce un documento che può essere inviato al proprio medico. Una brutta e una buona notizia: la funzione, già approvata negli Stati Uniti, per ora non arriverà nel resto del mondo. Anche se Williams ha afferma di “lavorare duramente” per un'espansione globale. La buona nuova è l'approdo in Italia della versione Lte, cioè quella indipendente dallo smartphone che ancora non si era vista da queste parti. L'Apple Watch 4 si potrà ordinare dal 14 settembre e avere al polso dal 21. Il modello solo Gps parte 439 euro e quello Lte da 539 euro.