Un orologio che comunica attraverso l’alfabeto Braille per facilitare la vita agli oltre 285 milioni di non vedenti nel mondo. Questa la missione del sudcoreano Eric Juyoon Kim che, con il progetto realizzato grazie alla sua startup Dot, si è guadagnato una citazione nella classifica dei Trenta Under 30 asiatici da tenere d’occhio secondo Forbes.
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Ma, soprattutto, ha fornito ai ciechi uno strumento efficace per “leggere” i messaggi, le notizie, controllare l’ora e navigare su Google Maps in assoluta privacy. Dopo tre anni di lavoro, da marzo l’orologio è in vendita in 14 Paesi dove è arrivato con 140mila pre-ordini. Testimonial speciale, Stevie Wonder, cui Kim ha volute spedire personalmente un Dot Watchche porta il suo nome sul retro della corona.
Come funziona
La cassa dell’orologio, rotonda, è in alluminio per mantenere il peso più leggero possibile: solo 27 grammi. La batteria ha una durata di 336 ore. L’orologio presenta sei file di punti che si svuotano e riempiono grazie a quattro moduli meccanizzati nascosti sotto il quadrante. Il riempimento dei punti consente a chi lo indossa di interpretare l’informazione scorrendo il dito sulla superficie dello smartwatch. Il dispositivo è leggermente concavo per proteggere le celle che non possono essere coperte da un vetro. Infine è dotato di un sistema Bluetooth per essere collegato allo smartphone.
Dot non è il primo orologio pensato per i non vedenti, ma al contrario di tutti gli altri che comunicano le informazioni attraverso un sistema audio, il modello sud-coreano garantisce la privacy. E con costi contenuti. "Siamo convinti che se produciamo uno strumento di questo tipo a costi abbordabili, una grande fetta di persone potranno permetterselo, con grossi benefìci sulla loro quotidianità", aveva spiegato tempo fa Kim.
Una gestazione durata tre anni
Nonostante la valida intuizione, non è stato semplice per Kim realizzare il suo progetto. L'orologio ha visto la luce dopo tre anni di continui stop dovuti ad alcune criticità, poi risolte, come la durata della batteria, del display e la fragilità delle celle sul quadrante.
Il sogno di Kim? Un Kindle in braille
Eric Juyoon Kim non ha nessuna voglia di adagiarsi sugli allori: l'orologio è solo il primo dei dispositivi in braille che ha intenzione di realizzare. Il prossimo ad arrivare sul mercato sarà un lettore ebook in braille per non vedenti, che segue più o meno lo stesso meccanismo dell'orologio. E la startup ha già un acquirente: il governo del Kenya che ha firmato un accordo da un milione di dollari per 8.000 Dot Mini dal valore di 200 dollari l'uno. Ma il progetto più ambizioso, su cui Kim e la sua startup stanno già lavorando insieme a Google, è un Dot Pad, una specie di Kindle tattile che riprodurrà forme e immagini attraverso dei tasti e che aiuterà il lettore a imparare la matematica e l'arte.