Un libro veramente storico arriva sul mercato: edito dalla pechinese Cheers Publishing, il suo titolo potrebbe tradursi 'La luce del sole si dissolse sulla finestra di vetro'. Genere: poesia. Ma il problema si presenta alla voce "autore". Perché non c'è. O meglio c'è, ma non è umano: l'autore della raccolta poetica è il programma di intelligenza artificiale Microsoft Little Ice.
10 mila poesie in 2.760 ore
I programmatori hanno utilizzato un algoritmo che aveva in memoria i componimenti scritti da oltre 500 poeti negli ultimi novant'anni. Da questo immenso deposito Microsoft Little Ice ha generato, nell'arco di 2.760 ore, qualcosa come 10 mila poesie. La selezione pubblicata ne include solo un'esigua parte, 139, che sono giudicate le migliori e sono state ripartite in dieci capitoli ciascuno intitolato a un'emozione dell'animo umano. Ad ogni modo, i curatori della raccolta assicurano che un poeta in carne e ossa ci avrebbe messo un secolo a studiare e assimilare la stessa quantità di versi (ammesso che un criterio numerico si possa invocare parlando di letteratura).
Da febbraio scorso alcuni componimenti "artificiali" sono stati postati sul web nei forum letterari con 27 firme diverse, tutte ovviamente alias di invenzione, e secondo i curatori sono stati pochissimi i lettori che hanno intuito stranezze o hanno sospettato per autore un algoritmo. Bisogna ricordare tuttavia le peculiarità della lingua e della scrittura cinese e quelle della sua poesia contemporanea, che concede parecchi spazi alle apparenti astrusità e agli ermetismi.
"L'algoritmo ha uno stile unico"
Little Ice "s'ispira ogni volta che 'vede' un'immagine, con un processo sostanzialmente uguale a quello di un poeta reale", ha raccontato al cinese Quotidiano del Popolo il coordinatore della pubblicazione, Dong Huan, assicurando che "nemmeno una virgola dei testi scritti è stata modificata" e che sono stati mantenuti anche gli eventuali errori grammaticali.
Li Di, creatore del programma di intelligenza artificiale, ha sottolineato che Litte Ice è dotato di "stile unico e una sua propria voce", anche grazie al sistema sensoriale reattivo alle immagini e ai suoni. Questa tecnologia è disponibile su 14 piattaforme sociali e già conta 20 milioni di utilizzatori. È ben diversa, naturalmente, l'opinione espressa da poeti e da appassionati di poesia, con giudizi feroci sparati su Weibo, il 'twitter' cinese: quando mai una macchina, sostengono, potrà rimpiazzare la poetica di un essere umano? Nessun robot sarà capace di regalare versi intrisi di autentica "spiritualità".
Il precedente del bizzarro Mr. Parker
Xiaobing, il nome originale del programma in cinese, che è letteralmente tradotto con l'inglese Little Ice, è stato sviluppato da Microsoft Research Asia la cui sede è a Pechino. La poesia "algoritmica" ha un suo precedente nell'opera del controverso Philip M. Parker, un docente statunitense nato dislessico che ha "firmato" circa 200 mila volumi, in larga parte manuali sugli argomenti più disparati, composti da un'intelligenza artificiale che, di fatto, assembla in un libro il risultato di ricerche su internet. Tra i progetti di Parker c'è anche un sito internet sulla cui homepage è possibile digitare una parola a caso per poi leggere una dozzina di poesie sull'argomento, generate automaticamente, in stili che vanno dal limerick all'haiku.