Amazon punta a invertire il ciclo produttivo dell'industria di abbigliamento. Come? Prima si vendono i vestiti e poi si producono, on demand. Il tutto per risparmiare sui costi di produzione, per azzerare gli sprechi e, soprattutto, guadagnare.
Se la procedura standard delle industrie tessili è prima fare i vestiti e poi venderli, il gigante dell'ecommerce ha deciso di rivoluzionare il meccanismo, partendo dalla fine. Secondo quanto riporta Recorde, Amazon starebbe lavorando dal 2015 a un brevetto per un sistema di produzione informatizzato che raccolga gli ordini e li organizzi affinché vengano fabbricati in modo più efficiente. Possono essere raggruppati per posizione geografica, per esempio, o per il tipo di tessuto richiesto, o dai processi di assemblaggio necessari.
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Stampanti tessili, linee di montaggio efficienti per una produzione più veloce
Così Amazon punta ad aumentare l'efficienza nella produzione di abbigliamento
Il primo passaggio è aggregare gli ordini provenienti da diverse posizioni geografiche e coordinare i processi di assemblaggio su larga scala. Si avvia così la produzione. Una stampante tessile crea i tessuti necessari che vengono poi automaticamente tagliati grazie a una taglierina tessile e, come ultimo passaggio, l'assemblaggio degli indumenti finiti. A supervisionare sulle procedure, alcune telecamere che forniscono un feedback e un "analizzatore di immagini" che individua se qualcosa va storto. Il sistema si adatterà per correggere il problema, oppure segnalerà a un assistente la necessità di intervenire per l'assistenza o verrà contrassegnato un errore di stampa e il prodotto sarà da scartare. Ultimo step, il controllo qualità; superato questo i vestiti possono essere imballati e spediti. Non è chiaro se Amazon stia già lavorando attivamente alla realizzazione del sistema, ma ovviamente non mostrerà le sue carte in anticipo.
Amazon e l'industra dell'abbigliamento 3.0
Intanto il futuro dell'industra dell'abbigliamento è iniziato. E' una realtà l'ultilizzo della tecnologia della stampante 3D in alcuni stabilimenti, come ad esempio in quello che produce la collezione autunnale della linea U di Uniqlo includerà articoli di maglia prodotti con la tecnologia di stampa in tre dimensioni. Un paio di etichette più intraprendenti stanno sperimentando la tecnologia on-demand direttamente nei negozi. Tra questi c'è Adidas con la sua linea di calzature Futurecraft 3D che ha una soletta in poliuretano termoplastico modificato(TPU), flessibile e perfettamente traspirante, che corrisponde ai contorni esatti e ai punti di pressione del piede. Grazie a uno scanner che monitora la camminata del cliente è possibile produrre direttamente in negozio una soletta che si adattata alla forma e alle esigenze di ammortizzamento di ogni cliente. In questa corsa al futuro, la produzione on demand porta l'industria dell'abbigliamento a un nuovo livello. E adesso Amazon potrebbe cercare di renderlo realtà.