Roma - Estendere l'uso dei nuovi farmaci come il Sofosbuvir che annulla la presenza del virus dell'epatite C nel sangue, a tutti i malati che ne abbiano l'indicazione clinica,e non solo ai casi piu' gravi, in modo da eradicare il virus. Lo chiede in un Ordine del Giorno approvato all'unanimita' il Consiglio Nazionale FNOMCeO che da' mandato al Comitato Centrale "di intervenire presso il Ministro della Salute per perseguire con ogni mezzo il conseguimento di atti legislativi e giuridici capaci di estendere l'accesso alle terapie anti epatite C per tutti gli aventi indicazione clinica e diritto". La FNOMCeO richiama all'accordo TRIPS del 1994 e alla successiva dichiarazione di DOHA del 2001, che prevedono la cosiddetta "licenza obbligatoria". In altre parole, vista la situazione d'emergenza per la Salute pubblica, potrebbero esserci le condizioni affinche' lo Stato chieda, pagando una royalty alla casa farmaceutica, di poter produrre il generico, ovviamente a un prezzo inferiore. Sono oltre un milione, in Italia, i pazienti portatori cronici del virus dell'epatite C, di cui 330 mila con cirrosi. L'Italia ha il primato in Europa per numero di soggetti positivi al virus e per mortalita' da tumore primitivo del fegato. (AGI)