Roma - Google sempre più in prima linea contro la pirateria. Il rispetto del copyright è sempre stato tra gli obiettivi principali del colosso di Mountain View, ma il motore di ricerca ora fa un passo avanti e annuncia di aver raffinato ancor di più i controlli per eliminare i contenuti che non rispettano il diritto d'autore. "Grazie all’impegno degli ingegneri di Google, la stragrande maggioranza delle domande che ogni giorno gli utenti fanno al motore di ricerca offre risultati che includono solo link a siti legali", ha sottolineato Katie Oyama, Senior Policy Counsel di Google. "Anche se può capitare che dei link problematici compaiano nei risultati in rari casi di domande “long-tail” (le cosiddette “coda lunga”), assicura Mountain View, i nostri sistemi di elaborazione delle notifiche di rimozione per violazione del copyright gestiscono milioni di URL ogni giorno, in media in meno di 6 ore. E quando riceviamo un numero consistente di notifiche valide per lo stesso sito, i nostri algoritmi per il posizionamento nella ricerca lo fanno retrocedere nei risultati delle ricerche successive".
Content ID di YouTube con il sistema di “notifica e rimozione” fornisce strumenti automatizzati che permettono a chi detiene i diritti d’autore di rivendicare automaticamente i propri contenuti e scegliere se monitorarli, rimuoverli oppure monetizzarli su YouTube. Sul blog ufficiale di Google si legge che "Content ID è una soluzione molto efficace, tanto che oggi oltre il 98% della gestione del copyright su YouTube avviene attraverso questo strumento, mentre solo il 2% viene gestito con richieste di rimozione per violazione del diritto d’autore".
Generiamo nuove fonti di guadagno per i media e per i detentori di contenuti, assicura Google. "Content ID ha anche creato nuove, significative fonti di ricavo per l’industria dei contenuti. Dal lancio di Content ID, YouTube ha pagato oltre due miliardi di dollari ai detentori di diritti d’autore che hanno scelto di monetizzare i propri contenuti grazie a questo sistema. Ed è un dato di fatto che oggi oltre il 90% di tutte le rivendicazioni effettuate tramite Content ID genera monetizzazione. L’industria musicale sceglie di monetizzare oltre il 95% delle rivendicazioni, decidendo così di lasciare sulla piattaforma il contenuto caricato dagli utenti: la metà degli introiti dell’industria musicale su YouTube proviene dai contenuti dei fan rivendicati attraverso Content ID. Grazie a Content ID, YouTube è anche l'unica piattaforma ad offrire ai partner uno strumento per monetizzare direttamente e in modo automatico l'utilizzo di tracce musicali in background o accidentale, nonché le cover".
Nel post firmato da Oyama, si sottolinea come l'azienda metta "a disposizione dei fan delle valide alternative: il modo migliore per combattere la pirateria è farlo con alternative valide, più efficaci e più convenienti. Google è in prima fila quando si tratta di collaborare con l’industria dei contenuti. Grazie a YouTube e a Google Play, Google aiuta gli utenti a scoprire, acquistare e divertirsi legittimamente con musica, film, libri, riviste e app. Attraverso queste piattaforme, Google Play ha pagato più di 7 miliardi di dollari agli sviluppatori e YouTube oltre 2 miliardi di dollari all’industria musicale. Oggi Google Play rende disponibili musica in oltre 62 paesi, film in 105 paesi e libri in 75".
"Proteggere e incoraggiare la creatività online è una priorità per Google. Per questo continuiamo a impegnarci per migliorare i nostri sforzi contro chi viola il diritto d’autore online, collaborando con chi detiene i diritti e proteggendo allo stesso tempo gli interessi dei nostri utenti" (AGI)