Roma - A chi è capitato di rompere lo smartphone versandoci sopra un bicchiere pieno d’acqua? Secondo un sondaggio condotto da ZAGG, azienda produttrice di accessori per smartphone, il contatto con l’acqua è tra le principali cause di rottura di uno smartphone. C’è chi lo fa cadere in acqua (7%), chi lo bagna (7%), chi ci versa sopra dei liquidi (6%) e anche chi lo fa cadere nel water (6%). E’ proprio il rischio di rottura a contatto con i liquidi che ha portato allo sviluppo di smartphone impermeabili. Abbiamo chiesto a Hiroshi Fusillo di Tecnologici.net di stilare una guida alla scelta dello smartphone impermeabile.
A cosa serve uno smartphone impermeabile?
E’ importante sottolineare che quando si parla di smartphone impermeabili, o waterproof, non si parla di dispositivi studiati per essere utilizzati sott’acqua per fare foto o riprese durante una vacanza al mare. Si tratta invece di smartphone studiati al solo scopo di sopravvivere a cadute accidentali in acqua, mentre stiamo ad esempio scattando foto sul bagnasciuga o ci stiamo rilassando nella vasca, e nemmeno per essere utilizzati sotto la pioggia o con le mani bagnate, dato che il touchscreen, quando è bagnato, potrebbe non funzionare correttamente. Se avete la necessità di fare scatti e riprese subacquee dovrete munirvi di apposite custodie impermeabili capaci di resistere ad immersioni in profondità, o in alternativa dotarvi di una action cam, come la GoPro, specificamente studiata per essere utilizzata sott’acqua, anche se per mezzo dell’apposita cover protettiva.
Come viene certificata l’impermeabilità?
L’impermeabilità di un dispositivo è certificata dal cosiddetto Codice IP, uno standard internazionale che classifica il grado di protezione di un dispositivo contro l’intrusione di due tipi di agenti esterni: particelle solide, come polvere o sabbia, e i liquidi. La tipologia di certificazione (es. IP58, IP65, IP67, IP68..) identifica il grado di queste due protezioni ed è espresso mediante due cifre subito dopo il termine fisso IP: in particolare la prima cifra indica, in un range da 0 a 6, la resistenza all’intrusione di particelle solide, la seconda cifra, espressa in base ad una scala da 0 a 9, indica invece il livello di impermeabilità. Bisogna quindi fare riferimento alla seconda cifra del codice IP per sapere se il dispositivo sia in grado o meno di resistere agli spruzzi (4), ai getti d’acqua (5), alle ondate (6), alle immersioni temporanee fino ad 1 metro di profondità (7) o continue oltre 1 metro (8).
In questa guida ci riferiremo ai soli smartphone muniti della certificazione IP68 (o IPX8), in grado di garantire che il dispositivo non si rompa anche a seguito di un’immersione continua, offrendo all’utente il tempo sufficiente per il recupero del dispositivo, quando è possibile, prima che l’acqua inizi a penetrare al suo interno. In particolare sia Samsung che Sony, i due principali produttori di smartphone impermeabili, identificano la certificazione IP68 come la resistenza ad un’immersione ad una profondità di 1.5m per un tempo massimo di 30 minuti. Entrambi i produttori però forniscono attraverso i loro siti ufficiali delle precisazioni che pongono ulteriori limiti al significato di “impermeabilità”:
- una volta estratto dall’acqua lo smartphone deve essere prontamente asciugato con un panno; inoltre il microfono potrebbe non funzionare in maniera corretta una volta tornato in superficie ma sarà necessario attendere che si asciughi completamente;
- il dispositivo non deve essere immerso in acqua salata: questo perché un eventuale deposito di sale al suo interno potrebbe danneggiare alcuni componenti del dispositivo, quali il microfono, la capsula auricolare o gli speaker;
- il touchscreen non è utilizzabile sott’acqua;
Quali sono gli smartphone impermeabili sul mercato?
Se per smartphone impermeabili intendiamo i soli smartphone dotati di certificazione IP68, la lista include un ridotto numero di modelli: l’attuale serie di punta Galaxy S7 di Samsung, composta dal Samsung Galaxy S7 e S7 Edge, la versione “rugged” del Galaxy S6, ovvero il Samsung Galaxy S6 Active, e la serie Z di Sony, Z3 e Z5, oltre al nuovo Sony Xperia X Performance.
I modelli che ho provato per questa guida sono il Samsung Galaxy S7 Edge e il Sony Xperia Z5 Compact: due smartphone impermeabili destinati a fasce di mercato differenti e target di utenti con esigenze diverse. Il Samsung Galaxy S7 Edge è tra i migliori smartphone Android usciti di recente, che predilige l’esperienza multimediale grazie ad un ampio schermo da 5.5 pollici, mentre Sony Z5 Compact è tra i pochissimi esempi di smartphone Android che abbinano la comodità di utilizzo con una sola mano ad un profilo tecnico di spicco.
Samsung Galaxy S7 Edge
Tra i vantaggi del Samsung Galaxy S7 e del Galaxy S7 Edge c’è la dotazione di un display SuperAMOLED con risoluzione Quad-HD, che porta con sé i benefici legati alla tecnologia OLED, che si traducono in una gamma di colori più ampia e un livello di contrasti e profondità dei neri superiore alla tradizionale tecnologia LCD, utilizzata da quasi tutti gli smartphone in commercio. Le caratteristiche della tecnologia OLED, che ha la proprietà di visualizzare il nero tramite pixel spenti, sono sfruttate anche per implementare la nuova funzione “Always on”, tramite cui anche a schermo bloccato, vengono visualizzate costantemente informazioni come la data, l’ora, le chiamate perse e i messaggi in arrivo, con un impatto trascurabile sull’autonomia del dispositivo.
La vera peculiarità del Galaxy S7 però è nella qualità degli scatti, che ruota attorno al rinnovato comparto fotografico. L’incremento delle dimensioni dei singoli pixel del sensore e la nuova apertura f/1.7 consentono infatti di incrementare notevolmente la quantità di luce catturata dal sensore, con benefici osservabili nello scatto di foto in scarse condizioni di luce, che si affianca a tempi molto rapidi di messa a fuoco automatica.
Sony Xperia Z5 Compact
Per chi ha a disposizione un budget inferiore ma non vuole rinunciare ad un’esperienza d’uso di buon livello, c’è il Sony Z5 Compact, che rappresenta un raro esempio di smartphone Android realmente tascabile e utilizzabile con una sola mano. Nonostante uno schermo di soli 4.6 pollici a risoluzione HD, non rinuncia ad un’ottima dotazione hardware, che include un processore Qualcomm Snapdragon 810 affiancato da 2GB di RAM e 32GB di memoria interna, espandibili tramite microSD.
Nonostante il comparto fotografico soffra il confronto con altri modelli di fascia alta, offre una funzionalità utile per tutti gli amanti delle riprese video: la stabilizzazione software proprietaria SteadyShot, che abbiamo avuto modo di apprezzare anche nelle ultime action cam di Sony, tramite il quale è possibile ottenere video stabili anche in presenza di vibrazioni, con prestazioni migliori rispetto a molti stabilizzatori ottici (OIS) implementati su smartphone di punta.
I risultati del test di impermeabilità
Ho sottoposto entrambi gli smartphone a più cicli di immersione completa in bacinelle d’acqua per tempi lunghi, oltre 20 minuti, senza applicare cover protettive o applicare tappi di gomma ad alcuna porta (microUSB e jack audio per le cuffie). A conferma delle indicazioni degli stessi produttori, gli schermi non rispondono alla pressione del dito e tornano a funzionare solo dopo averli estratti dall’acqua. E’ stato però necessario attendere circa mezz’ora prima che il microfono e gli speaker tornassero a funzionare correttamente. Inoltre, in presenza di schizzi d’acqua, le schermate visualizzate variano in maniera casuale, confermando l’impossibilità di utilizzarlo sotto la pioggia e il non perfetto funzionamento con le mani bagnate. Nonostante questi limiti il test ha confermato che la certificazione IP68 offre agli utenti un ulteriore livello di affidabilità e sicurezza, evitando il rischio di costosi danni in caso di maltempo, utilizzo in doccia o di tuffi accidentali con lo smartphone in tasca. (AGI)