Londra - Il quotidiano progressista Guardian, una delle eccellenze della stampa britannica, inizia a dare i primi segnali che l'era dell'accesso gratuito 'ad libitum' potrebbe finire. Senza arrivare a chiedere esplicitamente il pagamento di un abbonamento, come fanno Il Times, il Daily Telegraph ed il Financial Times, solo per restare in ambito britannico, il Guardian ha iniziato a chiedere a suoi oltre 7,4 milioni di utenti unici (secondo solo al tabloid Daily Mail a quota 15 milioni) di diventare un "supporter", sostenitore del Guardian pagando 49 euro l'anno (il sito riconosce ovviamente da dove ci si collega e adatta la moneta) o 4,99 euro al mese.
Il tutto per garantire al Guardian, nato nel 1821 a Machester, di continuare ad essere "indomito ed indipendente". Al momento al quotidiano (che nell'edizione cartacea e' solo 13esimo con circa 165.000 copie vendute) non si parla di abbonamenti o sistemi 'paywall', che consentono la consultazione di un numero limitato di articoli al mese, ma indubbiamente si tratta di un cambiamento rispetto alla precedente gestione di Alan Rusbridger rispetto al nuovo direttore Katharine Viner. In ogni caso la somma richiesta, 49 euro l'anno e' un'inezia rispetto agli abbonamenti simili chiesti dal Times di Rupert Murdch (312 sterline pari a 410 euro) o alle 150 sterline (197 euro) del Telegraph o le 306 del Financial Times (402 euro). (AGI)