Roma, 6 mag. - Sono trascorsi 160 anni dalla nascita di Sigmund Freud e Google celebra il padre della psicoanalisi con un doodle realizzato da Kevin Laughlin. E il grafico, anziché, stendere il neurologo e psicanalista su un iconico lettino, lo immerge nell'acqua, dove Freud appare come un iceberg: la parte emersa, rappresentata dal famosissimo profilo occhialuto dell'uomo, e' il conscio, mentre la nuca, la parte sommersa - la più grande - rappresenta l'inconscio. Tra questo e gli altri iceberg si muove una nave, intesa come strumento di conoscenza.
Nato il 6 maggio del 1856 a Freidberg, Sigmund Freud rivoluzionò le teorie mediche e la scienza partendo dagli studi sull'isteria. Il suo metodo scientifico-filosofico si basava sulla convinzione secondo cui processi psichici inconsci esercitano influssi determinanti sulla mente e sul comportamento umano. Sempre in contrasto con il mondo scientifico dell'epoca, sarà il tempo a dare allo psicanalista il giusto riconoscimento. Oggi delle teorie freudiane si studiano limiti e punti di forza. "Le pulsioni sessuali" del neonato hanno scioccato intere generazioni, mentre concetti come "atto mancato", "lapsus freudiano", "concetto di Edipo" sono entrati nel linguaggio comune e nel bagaglio culturale dei più. Quanto all'"Interpretazione dei Sogni" - secondo cui il lavoro onirico rappresenta una chiave di lettura privilegiata dell'inconscio perché priva del processo di censura - è uno di quei "libri da leggere nella vita". Chi lo ha fatto, di sicuro, si guarderà bene dal dire "questa notte ho sognato una cosa che non aveva alcun senso".
Dalla coscienza di Zeno di Italo Svevo all'Ulisse di James Joyce, fino ai capolavori di Woody Allen sono molti i "grandi" che hanno attinto a piene mani dalle teorie dello psicanalista piu' famoso della storia.
E non solo loro: negli anni '60, una quarantina di anni dopo la morte di Freud avvenuta il 23 settembre 1939 a Londra (dove si era rifugiato in seguito alle persecuzioni naziste) lo psichiatra infantile americano Boris Levinson fonda la Pet Therapy, la terapia dolce che si basa sull'interazione tra uomo e animale. La teoria non è nuova: decenni prima proprio Sigmund Freud aveva intuito la proprietà calmante del cane, tanto che Jofi, il suo Chow Chow, era una presenza fissa nello studio del dottore. (AGI)