Milano - Dedicato a tutti i genitori che lavorano troppo, o sono sempre troppo impegnati, e che non riescono a rimanere sempre aggiornati su quello che sta accadendo online, Intel ha stilato un elenco di regole per un web sicuro, a partire dalla 'minacciosa' app Blindspot che ha avuto molto successo in Medio Oriente, tra gli adolescenti, e che sta iniziando ad essere sempre più scaricata anche nel resto del mondo. Originariamente concepita come un’altra app per aiutare i bambini a connettersi in modo divertente, l'applicazione ha deviato il proprio corso e, fuori controllo, ha lasciato spazio a espressioni di odio e cyberbullismo. Principalmente per il fatto che gli utenti possono creare account anonimi. Dal suo lancio, l'applicazione è stata osservata da genitori, educatori e legislatori.
Dipendenza da pornografia in età scolare
Uno studio condotto da ChildLine (NSPCC), società impegnata nella prevenzione della crudeltà sui bambini, ha rivelato che il 10% dei 12-13 anni di età la potrebbero essere dipendenti da pornografia. Uno su cinque tra i quasi 700 giovani intervistati ha dichiarato di aver visto immagini pornografiche e di esserne rimasto sconvolto. Il 12% ha dichiarato di aver preso parte o aver realizzato, un video con contenuti sessualmente espliciti. Il report ha rivelato, inoltre, che la visione di materiali pornografici è "una parte della vita di tutti i giorni" per molti bambini. Molto dipende dalla facilità di accedere online a tantissimo materiale vietato ai minori, molto anche da una carenza di sensibilizzazione e informazione.
"Come genitori dobbiamo impegnarci a parlare frequentemente e in modo chiaro e aperto con i nostri figli relativamente al loro comportamento online, evidenziano sia i rischi che i benefici", conclude "Nono siete da soli, siamo in tanti!,” dichiara Giorgio Bramati, consumer partner manager di Intel Security, "La comunicazione trasparente può aiutare a rafforzare il sentimento di fiducia tra genitori e figli, e soprattutto può incoraggiare i ragazzi a condividere più informazioni sulle loro interazioni online e ad avvisare i genitori quando si imbattono in attività o conversazioni sospette. Ecco alcuni suggerimenti per una maggiore sicurezza online.”
Questi i suggerimenti di Intel ai genitori:
“Essere connessi” con i propri figli
Parlare casualmente e spesso a proposito dei rischi online, e assicurarsi che i canali di comunicazione siano aperti. Incoraggiare discussioni prendendo spunto da ciò che si legge sui giornali o quello che avviene a scuola.
Stabilire delle regole per le password
Per cameratismo o per fiducia, gli adolescenti tendono a condividere le proprie password dei social media con amici o conoscenti. Amici o no, questa è un’abitudine pericolosa. Fissare una punizione se questa regola viene infranta.
Leggere le recensioni delle App
Consultando le informazioni delle app, sui limiti di età (i gradi sono: per tutti, maturità bassa, media, o alta) e le recensioni dei clienti su una app, si sarà in grado di comprendere se l’app è adatta o meno ai propri figli.
Avere l’accesso
I genitori dovrebbero avere le password degli account social dei figli e i codici di accesso ai loro dispositivi.
Essere tecnologicamente aggiornati
Rimanere un passo avanti ed essere aggiornati sui vari dispositivi che i propri figli utilizzano, sui social network più in voga. Anche se non è indispensabile creare un account, è importante capire come funzionano e se i propri figli vi accedono.
(AGI)