L’Agenzia Italia nasce il 27 luglio 1950, fondata a Roma dal giornalista Giulio De Marzio e dall’avvocato Walter Prosperetti, in un paese che vuole uscire dalla depressione sociale ed economica e sull’onda del ‘piano Marshall’ ideato per ridare ossigeno ad un’economia resa esangue dalla seconda guerra mondiale. Dopo due anni di lavoro faticoso per tentare di affermarsi in un mercato editoriale caratterizzato dal monopolio dell’Ansa, nel 1952 e per tutti gli Anni 60, quelli del ‘miracolo economico’, l’Agi – sotto la direzione di Adolfo Annesi – gioca la carta dell’informazione internazionale. L’obiettivo è fornire informazioni e servizi di politica internazionale per soddisfare la domanda crescente delle imprese italiane interessate ai mercati esteri. Così nella prima e storica sede, in via di Campo Marzio, a Roma, l’Agi è la prima ad installare un sistema di antenne (che suscita grande curiosità nel pubblico) in grado di captare le trasmissioni della Bbc, Radio Lubiana, Radio Cairo, ecc. Notizie diffuse in tutte le sedi che Agi apre in Italia ed all’estero, tramite i primi, avanzati, sistemi di telescriventi.
Nel 1965 l’agenzia viene ceduta all’Eni – con il quale già collabora per via delle scelte editoriali orientate a dare spazio alle imprese italiane - e opera nell’ambito delle Partecipazioni statali. Con il nuovo direttore, Elvezio Bianchi, già “general manager” per l’Italia dell’agenzia americana Upi, l’Agi si specializza nel settore dell’informazione economica: nel 1967 acquista il canale economico americano Dow Jones e ‘obbliga’ i quotidiani italiani ad adeguare la foliazione con pagine esclusivamente dedicate all’informazione economico-finanziaria. Dieci anni più tardi l’Agi prende anche il servizio mondiale dell’Ap (poi sostituito da Reuters) fornendo così un servizio praticamente completo, non solo italiano ma anche estero. Si aggiungono i servizi internazionali della sovietica Tass (ora Itar-Tass) e della spagnola Efe.
Per tutti gli Anni 70 l’informazione politico-parlamentare e quella economico-finanziaria rappresentano la punta di diamante del notiziario Agi. Spesso i suoi terminali – con le quotazioni in diretta dei listini azionari - sono collocati nei borsini della banche ed esposti ad un pubblico sempre più interessato all’investimento finanziario. Gli Anni 80 sono quelli dell’innovazione tecnologica: nelle redazioni dell’Agi entra massicciamente la telematica, per la trasmissione computerizzata di tutti i notiziari attraverso la rete Videotel gestita dall’allora Sip (l’”Agivideonews”) e nel campo degli audiovisivi. Dopo la telematica è la volta dell’informatica: nel 1997 l’Agi è tra i primi a realizzare il proprio sito Internet; vengono sviluppati nuovi prodotti, l’Agigiornale e poi il portale “Agi on line” e i notiziari dedicati ai portali web. Nel 2001 scompare la rete telegrafica e inizia la trasmissione satellitare e digitale.
Negli anni Duemila Agi decide anche di sottoporre il proprio notiziario principale alla certificazione di qualità ed è la prima agenzia di stampa a distinguersi per questo risultato. Prosegue, intanto, nella sua scelta editoriale dell’internazionalizzazione. Preferendo alla costosa via dell’acquisizione di reti e servizi da parte dei competitors, quella più strategica delle media-partnership con organi di informazione – radio, tv, agenzie di stampa, quotidiani – situati in Paesi emergenti e collocati in aree di grande interesse geopolitico. Oltre a queste partnership che consentono lo scambio di news ‘mirate’ nei settore di interesse, Agi ha steso un rete di corrispondenti (quasi sempre giornalisti locali) che sono in grado di apportare un valore aggiunto alle informazioni provenienti da quei Paesi (Turchia, Iran, Vietnam, Congo, Nigeria, Kazakistan, ecc. oltre, naturalmente, a Stati Uniti, Gran Bretagna, Bruxelles) in particolare curando le informazioni interessanti le aziende italiane che operano nel posto.
Cronologia direttori Agi
1950 - 1952 – Roberto Beltrani
1952 - 1963 – Adolfo Annesi
1963 - 1964 – Franco Briatico
1964 - 1981 – Elvezio Bianchi
1981 - 1983 – Antonio Spinosa
1983 - 1989 – Gianna Naccarelli
1989 - 1995 – Franco Angrisani
1995 - 2001 – Eugenio Palmieri
2001 - 2005 – Vittorio Pandolfi
2005 - 2010 – Giuliano De Risi
2010 - 2016 – Roberto Iadicicco
2016 - 2019 - Riccardo Luna
2019 - 2023 - Mario Sechi
2023 - attuale - Rita Lofano
Rita Lofano
Rita Lofano è direttore di Agi dal 06 marzo 2023. Ha lavorato negli ultimi 23 anni nell’agenzia e ha una lunga e vasta esperienza internazionale maturata come corrispondente dagli Stati Uniti per 13 anni, durante i quali ha seguito 4 campagne presidenziali e i principali eventi globali.
Ha doppia cittadinanza, italiana e americana.
Laureata in filosofia, inizia la carriera all’agenzia Reuters, poi a Radio Capital e nel 2000 approda all’Agi.
È direttore delle riviste Mag1861, WE-World Energy, Protagonista e Orizzonti. Ha lanciato Mag, che è anche in formato digitale, nel 2022, un magazine sul bello dell’Italia. WE invece è uno dei punti di riferimento nel dibattito internazionale sulla geopolitica dell’energia. Entrambe le riviste sono in doppia edizione, in italiano e in inglese.
Ha due figli, ama il cinema, la letteratura e il violino.
Mario Sechi
Giornalista, classe 1968. È direttore dell'Agi dal 1° luglio del 2019. Infanzia in Sardegna, una vita in giro nei giornali. Inizia la carriera a L'Indipendente a Milano nel 1992, passa al Giornale nel 1994, dove diventa capo della redazione di Genova e poi della redazione di Milano. Dal 1998 al 2001 è all'Unione Sarda, prima come condirettore e poi direttore responsabile.
Alla fine del 2001 torna al Giornale, è vicedirettore e capo della redazione romana, ci resta fino al 2007. Altro giro, questa volta nel mondo dei settimanali, diventa vicedirettore e capo della redazione romana di Panorama. A metà del 2009 va a Libero, è una breve tappa, all'inizio del 2010 torna a Roma per prendere la direzione del Tempo, dove resta fino al 2013. Nello stesso anno fa l'autore e il commentatore per Rai2, collabora con il Foglio, diventa autore e commentatore di Radio24, scrive sui temi della privacy e dei new media per Prima Comunicazione.
Allievo della scuola di giornalismo della Luiss, International visitor program (IVP) individuale negli Stati Uniti, Nato Program in Europa e Stati Uniti, Executive program a Singularity University. Scrive di geopolitica e affari esteri per Aspenia, partecipa ai lavori dell'Aspen Institute e del Censis.
Autore della Mondadori, ha scritto un saggio sul carattere degli italiani intitolato "Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta".
Nel 2017 ha fondato "List", sito multímediale di new journalism, analisi e approfondimento. Commenta per le principali tv e radio la politica interna e gli affari esteri. È direttore di "WE-World Energy" e "Orizzonti", i due periodici cartacei del gruppo Eni. Programmi per il futuro? Abitare nel futuro.
Riccardo Luna
Nato a Roma nel 1965, Riccardo Luna è direttore responsabile di Agi Agenzia Giornalistica Italia, da ottobre 2016. È il protagonista italiano della trasformazione del giornalismo nell’era digitale: dal 2014 alla scorsa estate è stato il Digital Champion dell'Italia, figura incaricata di guidare le iniziative nazionali per rendere
ogni europeo digitale".
Nel 2009 ha candidato Internet al premio Nobel per la Pace; nel 2012 ha fondato Wikitalia, un'associazione che si occupa di trasparenza e partecipazione politica attraverso la rete; dal 2013 è vice presidente della onlus Fondazione Make in Italy. Ha lavorato per le principali testate italiane, tra cui Repubblica per oltre 10 anni, ed ha fondato e diretto tre giornali: "Campus", "Il Romanista" e "Wired", i magazine online "CheFuturo!"" e "StartupItalia", testate e community dedicate agli startupper. Ha curato il Rapporto Cotec sulla Cultura dell'Innovazione negli anni 2009, 2010, 2011 e 2016.
Ha vinto il Premio Lagrange nel 2013 per la comunicazione dell'innovazione e insegna alla Scuola Holden.Fa parte dell'advisory board di "Matera 2019". Conduttore di programmi radio e tv, è protagonista di eventi e iniziative legati al mondo delle start-up digitali.
Roberto Iadicicco
Roberto Iadicicco è nato a Roma il 18 ottobre 1961. E’ laureato in medicina e chirurgia e, dopo aver svolto per alcuni anni la professione di medico presso istituti penitenziari, ha abbracciato il mondo del giornalismo.
Nei primi anni '90 è stato il responsabile del settore medicina e sanità dell'Adnkronos diventando poi Direttore di Adnkronos Salute nel 1997, successivamente per la stessa agenzia ha ricoperto la carica di vice capo redattore degli interni fino al 2000. È stato poi responsabile della comunicazione della ricerca scientifica e delle relazioni istituzionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Iadicicco è stato capo ufficio stampa e portavoce del Ministro della Salute Girolamo Sirchia e direttore generale della comunicazione e relazioni istituzionali del ministero della salute. Iadicicco è stato docente universitario di giornalismo e comunicazione e nel 2007 è stato vicedirettore dell'Agenzia Italia con la delega per le Nuove Iniziative Editoriali diventando, nel 2010,
Direttore dell’Agi. Dal 1 ottobre 2016 è responsabile comunicazione esterna di Eni Foundation e ha lasciato la direzione dell’Agenzia Giornalistica Italia a Riccardo Luna.
Giuliano De Risi
Nato a Roma il 14 giugno 1945, approda in giovane età alla professione giornalistica. Dal 1973 Giuliano De Risi entra all'Agenzia Italia, dove, tra l'altro, ha svolto inchieste sul fenomeno del terrorismo e sui grandi processi degli anni di piombo. Collaboracon alcune importanti testate giornalistiche e radiotelevisive, tra cui l'Astrolabio, l'Espresso, Mondo nuovo, l'Europeo, la Terza Rete Rai, la Fiera Letteraria.
E' stato capo ufficio stampa del Ministero dei Trasporti e del Piano Nazionale dei Trasporti e consulente del Presidente della Cassa per il Mezzogiorno per l'informazione e le relazioni esterne, consulente del Commissario di Governo dell'Ente EUR, consulente per l'immagine di Capgemini Italia. Ha fatto parte del Comitato Investimenti Esteri nel Mezzogiorno.
Nel 2005 Giuliano De Risi diventa il nuovo direttore dell'Agenzia Giornalistica Italia, in sostituzione di Vittorio Pandolfi.
Vittorio Pandolfi
Nato a Roma l'8 novembre 1942 e laureato in Economia, Vittorio Pandolfi percorre tutta la propria carriera giornalistica all'interno dell'Agi dove viene assunto come praticante nel 1975. Inizialmente redattore economico, diventa poi caposervizio, caporedattore (1982), vice direttore (1997), fino ad assumere la direzione dell'Agenzia dal 2001 al 2005, in sostituzione di Eugenio Palmieri.
Nel 1992 è stato capo ufficio stampa del Ministero del bilancio e della programmazione economica, ricoprendo lo stesso ruolo per il Ministero delle finanze nel 1993. Ha collaborato con l'Enciclopedia Treccani e con alcune riviste come L'Espresso, Mondo Economico (settimanale del Sole 24 ORE) e Il Mondo.
Vittorio Pandolfi ha insegnato presso l'Istituto per la Formazione al Giornalismo dell'Università di Urbino ed è stato docente di giornalismo d'agenzia presso il corso di Editoria e scrittura della Sapienza.
Eugenio Palmieri
Nato a Roma nel 1947, Eugenio Palmieri diventa giornalista professionista nel 1971, lavorando nella redazione centrale del Sole 24 Ore.
Si occupa successivamente di temi politici economici nelle redazioni de ‘Il Tempo’, ‘La Stampa’ e ‘Mondo’. Nel 1991 assume la carica di Responsabile degli organi di informazione dell’Eni e, successivamente, sovrintende anche alle Relazioni Esterne del gruppo.
Nel maggio 1995 viene nominato Direttore Responsabile dell’Agenzia Giornalistica Italia.
Nel settembre 2001 viene chiamato a dirigere i Rapporti Istituzionali e la Comunicazione del Gruppo Eni e nel luglio del 2005 è nominato presidente della Snamprogetti.
Dal 21 Aprile 2008 è Presidente e Amministratore Delegato della società Telecom Media News, che controlla l’agenzia giornalistica APcom.
Franco Angrisani
Nato a Mirabella Eclano nel 1934, Franco Angrisani comincia giovanissimo la professione di giornalista col quotidiano "Roma" di Napoli.
Professionista dal 1958, dopo aver lavorato in vari quotidiani come redattore parlamentare, Angrisani - che negli anni Cinquanta è il più giovane cronista parlamentare - diventa poi notista politico de "Il Globo", direttore de "Il Mattino" e nel maggio 1984 assume la direzione dell' Agenzia Giornalistica Italia.
Diventa portavoce del Ministro Antonio Maccanico e, infine, dell'Agcom.
Nel marzo del 2006 l'Ordine dei Giornalisti lo premia per i 50 anni di carriera, insieme con i colleghi Eugenio Scalfari, Gianni Letta, Tito Stagno, Biagio Agnes, Maurizio Costanzo.
Nel maggio 2009 muore a Benevento, a seguito delle complicazioni intervenute dopo un intervento chirurgico.
Gianna Naccarelli
Gianna Naccarelli è stato il primo direttore donna, alla fine degli anni '70, dell’agenzia di stampa Adnkronos e poi dal 1983 al 1989 dell’Agenzia Giornalistica Italia.
Naccarelli era entrata in Agi nel 1982 con la carica di vice direttore. Durante la sua direzione l'Agenzia Giornalistica Italia rafforza il ruolo di protagonista nell'informazione politica ed economica. Nei sei anni sotto la sua guida, l'Agi introduce nuove tecnologie per il lancio di notiziari specializzati dedicati ai mercati azionari.
Gianna Naccarelli muore a Roma all’età di 76 anni, nel settembre 2013.
Antonio Spinosa
Nato a Ceprano (Frosinone) nel 1923, Antonio Spinosa è stato giornalista, storico ed ex direttore dell'Agenzia Italia. Comincia la carriera giornalistica come cronista della "Tribuna del popolo" diretta da Gaetano Natale, che però chiude poco dopo.
Dopo la laurea, lavora al "Giornale d'Italia" e poi all'Ansa come giornalista parlamentare e al "Giorno". Inviato speciale del "Corriere della sera" e poi del "Giornale" diretto da Indro Montanelli. Spinosa diventa in seguito direttore di numerose testate: "Nuovo Roma", "Agenzia Italia", negli anni '80, "Gazzetta del Mezzogiorno" e "Videosapere Rai".
Ha vinto alcuni premi importanti come l'Estense, il Saint-Vincent e il Bancarella, ed è stato finalista dello Strega. Oltre al giornalismo, Spinosa ha coltivato la passione per la storia, spaziando con i suoi studi in più epoche. Antonio Spinosa muore a Roma nel 2009.
Elvezio Bianchi
Nato a Riano nel 1916 e laureato in Economia e Commercio, Elvezio Bianchi è stato per sedici anni direttore responsabile dell'Agi.
Giornalista dal 1938, è stato a lungo capo della redazione romana dell'agenzia Upi. Direttore dell'Agi dal gennaio 1966 all'ottobre 1981: a lui si devono, tra l'altro, lo sviluppo del notiziario economico dell'agenzia e la creazione del notiziario estero, sulla base di un accordo in esclusiva con l'Associated Press.
Franco Briatico
Franco Briatico, scrittore e studioso della storia industriale italiana del secondo dopoguerra, era stretto collaboratore del presidente dell'Eni, Enrico Mattei. Ha lavorato all'interno del gruppo fino al 1984, dapprima nella direzione studi economico-tecnici, e infine come direttore per le relazioni esterne.
Nel 1963 alla direzione dell'Agenzia Giornalistica Italia ad Adolfo Annesi subentra Franco Briatico, già responsabile delle relazioni esterne del gruppo Eni.
Nel 1964 Briatico ne assume la presidenza,mentre la direzione di Agi viene affidata ad Elvezio Bianchi. Briatico muore a Roma all'età di 82 anni, nel giugno 2005.
Adolfo Annesi
Giornalista ed editore, Adolfo Annesi fin dal 1948 è stato uno dei più apprezzati giornalisti de "Il Globo" su cui pubblica numerosi fondi e articoli di prima pagina. Il suo ingresso all'Agenzia Giornalistica Italia segna un momento importante; sotto la sua direzione, infatti, l'Agi acquista un notevole impulso, sia nell'accertamento e nell'analisi dei fatti, sia nella cura delle notizie. Successivamente, Annesi fonda sul modello inglese l'Archivio di Documentazione Politica ed Economica (ADP) e "La Documentazione Italiana", settimanale dedicato alla pubblicazione di studi politici, sociali, economici e militari.
Adolfo Annesi muore a Trevignano (Roma), all'età di 73 anni nel maggio 1993.
Roberto Beltrani
Nel 1950 l’Agi si affaccia sulla scena del mondo giornalistico e il notiziario viene distribuito in ciclostile unicamente nella città di Roma.
Roberto Beltrani è il primo a dirigere l’Agenzia Giornalistica Italia e sarà al comando per due anni.