Correva l’anno 1921. A Monte Carlo si disputavano i primi giochi olimpici femminili, a Stoccolma Einstein vinceva il Premio Nobel per la Fisica. Nel Bronx nasceva Jake LaMotta, ‘Raging Bull’ (Toro Scatenato), uno dei pugili più ricordati, e discussi di tutti i tempi. Cresciuto a New York e di origini siciliane, LaMotta, impara sulla strada a picchiare forte. Il padre gli fa fare degli incontri, e i passanti lasciano qualche soldo.
A diciannove anni il debutto sul ring da professionista, come peso medio, poco tecnico ed estremamente violento. LaMotta ha il talento di confondere gli avversari e la resistenza di un toro, scatenato appunto. Il 22 ottobre 1942 il peso medio incrocia i guantoni con Ray Sugar Robinson, perdendo ai punti. Ma nella rivincita, il 5 febbraio dell'anno dopo a Detroit, vince. E Ray Robinson, che non aveva mai perso fino a quel momento, finisce k.o. all'ottava ripresa. Nel ‘47 LaMotta perde contro Bill Fox, ma l’incontro è combinato. Gli avevano promesso che così avrebbe potuto competere per il titolo mondiale. Cosa che fece, il 16 giugno del 1949, battendo il francese Marcel Cerdan. L’ex campione mondiale morirà in un incidente aereo prima della rivincita.
Ma l’incontro più famoso di 'Toro Scatenato' è quello del 1952, di nuovo contro Ray Sugar Robinson. È la sesta volta che i due si scontrano e per LaMotta è un massacro. Robinson picchia più forte, ma l'avversario riesce a restare in piedi per 13 round, fino a quando lo stesso pubblico non inizia a supplicare l’arbitro di fermare il match. Alla fine di quell’incontro il 'Toro', ferito ma ancora in piedi, si appoggia a Sugar Robinson e gli dice all’orecchio: "Neanche stavolta mi hai buttato giù".
Jake LaMotta è morto, a causa di una polmonite, il 19 settembre. A dare la notizia con un post su Facebook è stata la figlia Christi. Robert De Niro, che ha interpretato il pugile nel film “Toro Scatenato” di Martin Scorsese, che gli è valso l'Oscar, l’ha salutato con un “Riposa in pace, Campione”.