@ VINCENZO PINTO / AFP Nella stessa settimana Papa Francesco ha sciolto due nodi molto intricati. E lo ha fatto superando con un balzo i veti incrociati che all'apparenza rendevano problematiche le nomine ai due incarichi che durante il suo lungo pontificato Giovanni Paolo II aveva affidato entrambi al cardinale Camillo Ruini, indimenticabile protagonista di una stagione ormai superata, quella ad esempio della "astensione" calcolata al referendum sulla procreazione del 2005 e del Family day di piazza San Giovanni del 2007. Una stagione in effetti di supplenza della Chiesa rispetto alla società civile. Papa Francesco e Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia (AFP)
@ VINCENZO PINTO / AFP E se Angelo Bagnasco alla Cei, e Agostino Vallini in Vicariato, hanno gestito quell'eredità nella direzione di un graduale superamento, vanno in senso diametralmente opposto alla linea Ruini la nomina di Gualtiero Bassetti, 75enne arcivescovo di Perugia, quale presidente della Cei, e quella di Angelo De Donatis, 64 anni, come vicario di Roma dopo essere stato ausiliare di Vallini dal 2015 ma conosciuto soprattutto per essere stato parroco di San Marco Evangelista a piazza Venezia, dove molti preti romani sono andati a confessarsi ricercando la sua direzione spirituale. Papa Francesco e Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia (AFP)
@ VINCENZO PINTO / AFP Due incarichi molto importanti che il Papa ha voluto affidare a presuli che certamente non si segnalano per il protagonismo e le "invasioni di campo". Francesco ha seguito come criterio l'identikit del buon vescovo da lui stesso tracciato in vari interventi dopo la sua elezione del 2013: gente del popolo, non principi, umili ma determinati nella difesa dei deboli e dei poveri, pastori che non sempre camminano davanti al gregge per quidarlo, e che spesso invece sono in cammino in mezzo al gregge per sostenerlo, e altre volte seguono le pecore, perché si fidano del loro fiuto.
@ Pierpaolo Scavuzzo / AGF Papa Francesco ha nominato monsignor Angelo DeDonatis nuovo vicario di Roma. Già parroco di San Marco, in piazza Venezia, DeDonatis è stato il primo sacerdote incaricato dal Papa per gli esercizi spirituali nel 2014.Sostituisce il cardinale Agostino Vallini che lascia a 77 anni compiuti, cioè due in più dei previsti 75.Angelo De Donatis, vicario di Roma (AGF)
@ Pierpaolo Scavuzzo / AGF Sembra proprio il ritratto di entrambi gli eletti di questa settimana: preti di parrocchia come ne abbiamo conosciuti tanti, non certo degli intellettuali o dei leader politici prestati alla Chiesa.I tratti del pastore semplice e cordiale non si stenta a riconoscerli anche in altri stretti collaboratori di Francesco, a cominciare dal suo segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, che non ama la ribalta mediatica e i toni roboanti, ma che, mantenendo anche lui un profilo pastorale, sta ottenendo straordinari risultati sul piano diplomatico, dove ha contribuito ad accreditare Papa Francesco come un punto di riferimento riconosciuto da tutti i leader del mondo, come si è visto mercoledì con la visita del presidente statunitense Donald Trump.Pietro Parolin (AGF)
@ GABRIEL BOUYS / AFP E semplice prete (della diocesi di Milano) è rimasto don Dario Viganò, il prefetto del dicastero vaticano che ha più dipendenti e prospettive, la neonata Segreteria per la comunicazione che sta operando, ha detto proprio oggi Viganò, "una gigantesca opera di ristrutturazione" nei media vaticani. Dario Edoardo Viganò (AFP)
@ Artur Widak / NurPhoto Prestigioso critico cinematografico, mantiene in quest'ufficio un profilo in linea col Pontificato, come pure fa il neo portavoce di Papa Francesco, l'americano Greg Burke, membro dell'Opus Dei come lo straordinario portavoce di San Giovanni Paolo II, Joaquin Navarro Valls, che in quella stagione fu davvero protagonista, ad esempio come inviato del Papa a Cuba da Fidel Castro e ai vertici internazionali del Cairo e di Pechino. Greg Burke (AFP)
@ VINCENZO PINTO / AFP Nella stessa settimana Papa Francesco ha sciolto due nodi molto intricati. E lo ha fatto superando con un balzo i veti incrociati che all'apparenza rendevano problematiche le nomine ai due incarichi che durante il suo lungo pontificato Giovanni Paolo II aveva affidato entrambi al cardinale Camillo Ruini, indimenticabile protagonista di una stagione ormai superata, quella ad esempio della "astensione" calcolata al referendum sulla procreazione del 2005 e del Family day di piazza San Giovanni del 2007. Una stagione in effetti di supplenza della Chiesa rispetto alla società civile. Papa Francesco e Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia (AFP)