Le prime immagini del Sole registrate da Solar Orbiter, la nuova missione ESA e NASA , hanno rivelato onnipresenti brillamenti solari in miniatura, soprannominati 'campfires' (fuochi da bivacco), sulla superficie della stella più vicina a noi
La missione Solar Orbiter è unica nel suo genere, in quanto nessun'altra sonda spaziale ha mai acquisito immagini della superficie del Sole da una distanza così ravvicinata.
"I campfire sono parenti piccoli dei brillamenti solari che possiamo osservare dalla Terra, milioni o miliardi di volte meno energetici", afferma David Berghmans del Reale Osservatorio del Belgio (ROB). Sono stati documentati quando il veicolo spaziale si trovava a soli 77 milioni di km dal Sole, circa la metà della distanza tra la Terra e la stella.
Lanciato il 10 febbraio 2020, Solar Orbiter "ha iniziato un 'grand tour' del sistema solare interno, e si avvicinerà ancora di più al Sole fra meno di due anni. Alla fine del grand tour, si avvicinerà fino a 42 milioni di km, circa un quarto della distanza fra il Sole e la Terra", dicono gli esperti
Gli scienziati non sanno ancora se i campfire sono solamente delle minuscole versioni dei brillamenti, o se sono guidati da meccanismi diversi. ma si ipotizza che il loro effetto, sommato su tutto il Sole, potrebbe fornire il contributo dominante al riscaldamento della corona solare
La corona solare è lo strato più esterno dell'atmosfera del Sole che si estende per milioni di chilometri nello spazio aperto. La sua temperatura è di oltre un milione di gradi Celsius, molto più calda della superficie del Sole, che è di 5500 gradi.