In un’intervista con la Repubblica dello scorso 30 luglio Silvio Berlusconi, commentando la questione di chi sarà il leader del centrodestra alle prossime elezioni, ha dichiarato: “mi limito ad osservare che in 23 anni gli italiani mi hanno espresso il loro voto più di 200 milioni di volte”.
Si tratta di un vecchio adagio nel centrodestra berlusconiano. Ad esempio, già nel 2014 lo scriveva su Twitter Michaela Biancofiore, parlamentare di Forza Italia. A fine 2015 era poi stato Brunetta a ribadire lo stesso concetto, affermando che “Berlusconi [...] in 21 anni di suo protagonismo politico è stato votato almeno 200 milioni di volte”.
Come avevamo scritto all’epoca, si tratta di un’esagerazione.
Quanti voti ha preso Berlusconi alle politiche?
La Camera -Se prendiamo in considerazione le elezioni politiche, da che Berlusconi “scese in campo”, ce ne sono state sei: 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 e 2013. L’affluenza totale per la Camera, come certificata dal sito del Ministero dell’Interno che registra lo storico delle elezioni in Italia, nelle sei elezioni è stata di poco più di 238 milioni di votanti (qui trovate tutti i dati usati per questa analisi).
Ovviamente Berlusconi non ha preso 200 su 238 milioni di voti. Sarebbe risultata una percentuale media dell’84% circa nelle varie elezioni.
Il Senato - Ma se consideriamo che Berlusconi parla di “voto espresso”, possiamo arrivare a una interpretazione più ampia, anche se meno intuitiva (e probabilmente meno ragionevole). Si possono contare e sommare a parte anche i voti ottenuti al Senato: in questo modo si tiene conto del fatto che una persona, nella stessa tornata elettorale, può aver espresso due volte il suo voto per l’ex Cavaliere.
Per Palazzo Madama l’affluenza totale nelle sei elezioni politiche prese in considerazione è stata di 213 milioni e 408 mila votanti. Di questo totale, 451 milioni e mezzo circa, Forza Italia prima e il Pdl poi ne hanno ottenuti 123 milioni e 780 mila (rispettivamente 57,462 milioni alla Camera e 66,318 al Senato). Siamo dunque ancora lontani dai “200 milioni” di cui parla Berlusconi.
Il centrodestra - Per avvicinarci alla cifra data dall’ex presidente del Consiglio possiamo prendere in considerazione non solo i voti di Forza Italia e Pdl ma quelli del centrodestra intero, che alle elezioni sosteneva la candidatura di Berlusconi alla carica di presidente del Consiglio.
Precisazione: in Italia vige un sistema parlamentare, per cui la dicitura “Berlusconi” – o altri nomi - sulla scheda, in qualità di “capo della coalizione” come previsto dal Porcellum, non ha mai significato che il popolo italiano votasse direttamente per il premier.
In questo caso il totale arriva a 180 milioni e 470 mila (97,401 milioni alla Camera e 83,069 milioni al Senato). Siamo più vicini ai “200 milioni”, ma c’è l’evidente problema di considerare tra i voti “espressi a Berlusconi” quelli dati – ad esempio – alla Lega Nord, piuttosto che, a suo tempo, all’Udc.
I voti che Berlusconi ha preso alle europee
Possiamo prendere allora in considerazione anche i voti espressi alle elezioni europee. Dal 1994 ci sono state cinque tornate elettorali per il Parlamento europeo: 1994, 1999, 2004, 2009 e 2014.
Forza Italia (o Pdl) hanno preso in totale 40 milioni e 119 mila voti.
Il totale- Se sommiamo i voti presi da Forza Italia/Pdl alle europee con quelli presi alle politiche arriviamo poco sotto i 165 milioni. Per superare l’asticella dei “200 milioni” dovremmo sommare i voti di FI/Pdl alle europee con quelli di tutto il centrodestra alle politiche. In questo caso si arriverebbe addirittura a più di 220 milioni di voti.
Conclusione
L’affermazione di Berlusconi è un’esagerazione. Per arrivare sopra la soglia dei 200 milioni si devono fare una serie di forzature logiche, come considerare a lui indirizzati i voti dati genericamente al centrodestra, contare due volte le stesse persone nella medesima elezione (quelli che hanno votato sia alla Camera che al Senato per lo stesso partito) e sommare ai voti delle politiche quelli delle europee.
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