Ospite di Massimo Giletti, su La7, il segretario del Pd Matteo Renzi lo scorso 18 febbraio ha dichiarato: “dal 2013 al 2018 i posti in carcere sono aumentati dell’11%, sto parlando della capienza. Purtroppo venivamo da una situazione già allora di sovraffollamento”.
Vediamo cosa dicono i numeri.
I posti in carcere
Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia certificava, al 31 gennaio 2013, una capienza regolamentare di 47.040 posti. Cinque anni dopo, al 31 gennaio 2018, i posti sono aumentati a 50.517. Un aumento della capienza regolamentare di 3.477 posti dunque, corrispondenti al 7,4% del totale.
Insomma l’aumento c’è, come afferma Renzi, ma meno consistente di quanto rivendicato dal segretario del Pd.
La situazione di sovraffollamento
Vero poi che nel 2013 la situazione carceraria italiana fosse caratterizzata da un grave sovraffollamento. A fronte di 47.040 posti, i detenuti erano allora 65.905.
Quell’anno la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò l’Italia – sentenza Torreggiani e altri vs. Italia – per trattamenti inumani o degradanti subiti da sette persone detenute per molti mesi nelle carceri di Busto Arsizio e di Piacenza, in celle triple e con meno di quattro metri quadrati a testa a disposizione.
Attualmente, a fronte di 50.517 posti, i detenuti sono 58.087.
Conclusione
Renzi ha ragione nel sostenere che ci sia stato un aumento dei posti disponibili nelle carceri italiane durante l’ultima legislatura. Sbaglia un poco nel quantificare l’aumento: non dell’11% ma del 7,4%. Corretta, infine, la ricostruzione del segretario Pd secondo cui nel 2013 arrivavamo da una situazione di grave emergenza sovraffollamento.
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