Il deputato del Pd Michele Anzaldi ha riportato il 18 dicembre sulla sua pagina Facebook un video di Luigi Di Maio, dove il ministro del Lavoro afferma: “Per far camminare il 5G bisogna liberare le frequenze televisive; e infatti sulla cosiddetta banda 700 viaggerà il 5G e abbiamo chiesto di liberare un po’ di spazio a Rai, Mediaset, ai grandi soggetti televisivi di questi anni”.
Anzaldi, che nel suo status ha parafrasato la dichiarazione di Di Maio in “ho chiesto alla Rai di liberare frequenze sulla Banda 700 per dare spazio al 5G”, prosegue affermando che “la Rai non ha mai avuto frequenze su Banda 700”.
Si tratta di un’affermazione sostanzialmente corretta. Ma vediamo la situazione più da vicino.
Che cos’è il 5G?
La sigla 5G sta per “quinta generazione” e indica la tecnologia e gli standard delle telecomunicazioni successive al 4G (quarta generazione), che saranno a breve disponibili sul mercato.
Secondo le aspettative, dovrebbe consentire il download e l’upload di dati molto più rapidi, e a un numero maggiore di utenti, una copertura più vasta del territorio e una connessione più stabile. I critici puntualizzano che il 5G non sia una vera e propria nuova generazione, perché da un punto di vista tecnologico non si discosterebbe troppo dal 4G.
Le tecnologie e gli standard 5G sono resi possibili da un maggior sfruttamento dello spettro delle frequenze radio , in modo da consentire a più apparecchi di accedere contemporaneamente e in modo più efficace a Internet. Queste frequenze, se occupate ad esempio da emittenti televisive, devono quindi essere liberate per consentire un pieno utilizzo del 5G.
Che cos’è la Banda 700?
La “Banda 700” è la banda di frequenza a 700 MHz (megahertz). Fa parte delle Ultra high frequency (Uhf), secondo la definizione della Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu), che va da 300 a 3.000 MHz.
Come scrive l’Agcom nel suo rapporto sul 5G, “da un punto di vista costruttivo e tecnologico, le basse frequenze (es. 700 MHz e 800 MHz) sono ovviamente da considerarsi imprescindibili per ottenere una copertura mobile diffusa e pervasiva (…) ma ovviamente le porzioni di banda disponibili a tali frequenze sono limitate”.
Nella delibera N. 89/18/CONS dell’Agcom, che indice una consultazione pubblica per assegnare alcune frequenze “al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G”, si legge poi che le frequenze in questione sono comprese “nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz”. Dunque la “Banda 700”, in senso lato, sembra comprendere tutte le frequenze incluse tra i 694 e i 790 MHz.
La Rai ha mai avuto frequenze su Banda 700?
La Rai trasmette i suoi programmi in digitale terrestre, sfruttando diversi multiplexer (Mux), cioè dispositivi che permettono di inviare più segnali contemporaneamente su uno stesso canale di trasmissione.
In particolare, la Rai sfrutta cinque Mux. Sul primo, Rai Mux 1, vengono trasmesse Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News 24, Rai Radio1, Rai Radio2 e Rai Radio3. Le frequenze utilizzate variano da località a località. Dalle nostre ricerche – replicabili qui - risulta che in nessun caso venga occupata la Banda 700 MHz.
Su Rai Mux 2 vengono trasmesse Rai 5, Rai Sport 1, Rai Sport 2, Rai Storia, Rai Scuola, TV2000, Rai Radio 5 Classica, Rai Gr Parlamento e Rai Isoradio. La frequenza utilizzata è 546 MHz (698 MHz nella sola Sardegna).
Su Rai Mux 3 vengono trasmesse Rai 1 HD, Rai 4, Rai Movie, Rai Premium, Rai Gulp e Rai Yoyo. Viene sfruttata la frequenza 514 MHz (650 MHz in Sardegna).
Su Rai Mux 4 vengono trasmesse Rai 2 HD, Rai 3 HD e Rai Sport 1 HD, usando la frequenza 626 MHz (634 MHz in Sardegna).
Su Rai Mux 5 infine vengono trasmesse Rai 4 HD e Rai Premium HD, sulla frequenza 219.5 MHz.
Dunque, a parte Rai Mux 2 in Sardegna, la Rai non sfrutta la Banda 700 MHz. Abbiamo poi chiesto alla Rai se avessero ricevuto richieste ufficiai dal governo di liberare determinate frequenze ma siamo ancora in attesa di risposta.
Conclusione
Anzaldi ha sostanzialmente ragione nel segnalare l’errore del vicepremier Di Maio. La Rai non risulta infatti trasmettere su frequenze della cosiddetta “Banda 700”, a parte una singola eccezione in Sardegna. Dunque chiedendo di “liberare un po’ di spazio” per il 5G, Di Maio non avrebbe dovuto rivolgersi alla tv pubblica italiana.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it