Dopo le inondazioni di Venezia degli ultimi giorni e le polemiche legate al Mose, il sistema di paratie mobili che una volta in funzione dovrebbe proteggere il capoluogo veneto dalle alte maree eccezionali, il tema delle grandi opere in Italia è tornato al centro del dibattito politico.
Diversi esponenti del M5s hanno criticato il centrodestra, veneto e nazionale, per il fatto che il Mose non sia ancora stato ultimato e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista con il Corriere della Sera è tornato a parlare della necessità di investire in grandi opere e di terminare quelle in corso di realizzazione.
Ma quanto tempo serve in Italia per completare una grande opera? Andiamo a vedere cosa dicono gli studi in proposito e facciamo qualche esempio concreto.
Il rapporto Uver 2014
Il documento ufficiale più recente che si può consultare è il rapporto del 2014 “I tempi di attuazione e di spesa delle opere pubbliche” (disponibile qui), curato dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, e in particolare dall’Unità di verifica degli investimenti pubblici (Uver).
Qui si legge che «il valore economico delle opere incide in modo sostanziale su tutte le fasi di attuazione delle opere, progettazione, affidamento e lavori, e nella realizzazione della spesa». Gli interventi di importo inferiore ai 100 mila euro sono infatti completati mediamente in 2,9 anni, mentre per le opere di importo superiore ai 100 milioni di euro sono necessari oltre 14 anni.
Oltre al valore incidono anche altri fattori, come la natura dell’investimento o la regione interessata. «Per quanto riguarda la natura degli investimenti – si legge ancora nel rapporto – il settore ”Edilizia” fa registrare le durate più brevi (3,7 anni), la “Viabilità-Strade” 5,2 anni, interventi per “Risorse idriche” 5,4 anni e gli “Altri trasporti” (settore che comprende interventi di tipo ferroviario ed aeroportuale) tempi ancora più lunghi (6,8 anni)».
Per quanto invece riguarda le differenze territoriali, si legge che «tra le regioni più veloci nell’attuazione delle opere pubbliche vi sono l’Emilia Romagna (3,8 anni), il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte (4,1 anni), tra quelle più lente la Sicilia (6,9 anni) e la Basilicata (5,8 anni)».
Il rapporto dà quindi dei dati medi, che risentono ovviamente delle caratteristiche particolari delle singole situazioni. Ma si può dire con certezza che influiscono sui tempi il costo dell’opera, il settore interessato e la regione in cui dev’essere realizzata.
Alcuni esempi di grandi opere
Vediamo ora alcuni singoli casi di grandi opere, compiute o ancora in fase di realizzazione, e la durata della loro realizzazione.
Mose
Il Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) è stato presentato per la prima volta nel 1988. La fase di sperimentazione del Modulo proseguì poi per quattro anni fino al 1992, quando il Consorzio Venezia Nuova – concessionario dello Stato per la realizzazione dell’opera – presentò il progetto di massima. Dopo diverse vicende giudiziarie, il progetto viene definitivamente consegnato nel settembre 2002. I lavori iniziano quindi nel 2003.
In seguito a uno scandalo tangenti che coinvolse l’ex presidente del Veneto, Giancarlo Galan, il Consorzio venne commissariato. Nell’estate del 2018 i lavori del Mose risultavano, come avevamo verificato, completati per il 93 per cento del totale. Secondo le ultime previsioni ufficiali, l’opera dovrebbe essere finita, comprese la «fase di avviamento e gestione provvisoria», entro il 31 dicembre 2021.
Se la previsione sarà rispettata, saranno stati dunque 18 gli anni necessari al completamento dei lavori, dalla loro data di inizio. Se poi consideriamo anche gli anni necessari per la sperimentazione e l’approvazione del progetto di massima, il totale sale a 33 anni.
La Salerno-Reggio Calabria
La costruzione dell’Autostrada A2 Mediterranea, meglio nota come Salerno-Reggio Calabria, fu autorizzata per la prima volta nel 1961 dalla legge n. 729 (legge Zaccagnini) e la sua realizzazione venne affidata all’Anas
I lavori cominciarono nel gennaio 1962 e, con diversi ritardi e rinvii, tra problemi legati a frane, corruzione e infiltrazioni mafiose, si sono da ultimo conclusi ufficialmente il 22 dicembre 2016. Per il completamento dell’opera sono dunque stati necessari 55 anni.
La Tav Torino-Lione, il tunnel di base
Di Tav, come abbiamo scritto nel nostro speciale dedicato all’opera, si discute almeno dal 1990, quando nacque il Comitato promotore per l’Alta velocità sulla direttrice est-ovest (Trieste-Torino-Lione).
Nel 1991 vennero fatti i primi studi di fattibilità, nel 1994 arrivò il sostegno dell’Unione europea al progetto e nel 1996 venne firmato il primo accordo con la Francia. I primi scavi ricognitivi risalgono al 2003.
L’unica parte dell’opera per cui ci sono dati e previsioni ufficiali è il tunnel di base che passa sotto il Moncenisio (tappa 1). Gli interventi delle tappe successive (cosiddette 1 bis, 2 e 3) non hanno una programmazione temporale definita, ma saranno attivati alle condizioni di “saturazione” della linea.
Secondo i dati ufficiali di Telt – società italo-francese incaricata della realizzazione dell’opera – a settembre 2019 risultano scavati «oltre il 18 per cento dei 164 km di gallerie previste» (quasi 30 chilometri quindi) e «i primi 9 km del tunnel di base».
La data prevista per la fine dei lavori di realizzazione del tunnel di base è il 2029. Nel 2030 dovrebbe avvenire la messa in servizio dell’opera, ma visti i ritardi accumulati è possibile che la data sia destinata a slittare in avanti nel futuro.
Se anche fosse rispettata la data del 2030, per ultimare il tunnel di base della Tav Torino-Lione sarebbero necessari 27 anni di lavori. Se poi consideriamo anche gli anni in cui si è discusso preliminarmente dell’opera, il totale sale a 40 anni.
Il Tap (Trans-adriatic Pipeline)
Il gasdotto Tap (Trans-adriatic Pipeline), di cui ci siamo occupati in uno speciale dedicato, è stata a lungo al centro del dibattito politico, specialmente durante il governo Conte I, ma oggi la sua realizzazione non è più messa in discussione.
Lo studio di fattibilità relativo all’opera è stato presentato a gennaio 2003. Nel 2006 un’indagine indipendente ha confermato la fattibilità tecnica, economica e ambientale del progetto.
Nel 2013 i governi di Albania, Grecia e Italia hanno firmato l’Accordo Intergovernativo trilaterale a sostegno del Tap. I lavori sono iniziati ufficialmente in Grecia nel maggio 2016.
Alla fine di settembre 2019, i lavori erano completati per oltre il 90 per cento ed è stato ultimato anche il contestato microtunnel che collega il breve tratto del Tap sul suolo in Italiano con i tubi che corrono sul fondo dell’Adriatico. La data prevista per la prima erogazione di gas via Tap è il 2020.
Dunque per ultimare i lavori saranno serviti nel complesso 4 anni. Se consideriamo anche gli anni necessari per presentare studi di fattibilità e altra documentazione, il totale sale a 17 anni.
La Bre-Be-Mi
L’Autostrada Bre-Be-Mi, che collega Brescia, Bergamo e Milano, è stata concepita per la prima volta nel 1996.
Nel 1999 viene presentato il progetto preliminare, che è poi approvato nel 2005. Il progetto definitivo viene quindi approvato nel 2009, quando iniziano anche i lavori. I lavori si concludono nel 2014: 5 anni dopo il loro avvio e 18 anni dopo che si è iniziato a discutere concretamente dell’opera.
Conclusione
Secondo un rapporto del 2014, le opere pubbliche in Italia si concludono, in media, in circa tre anni se hanno un valore inferiore ai 100 mila euro e in 14 anni se il loro valore supera i 100 milioni di euro.
Come abbiamo visto, per diverse grandi opere – pubbliche, private o miste – è stato però necessario decisamente più tempo. Se consideriamo come data di partenza quella in cui è stato presentato un primo documento ufficiale relativo all’opera, sono serviti (o si prevede serviranno) 33 anni per il Mose, 55 anni per la Salerno-Reggio Calabria, 40 anni (previsti) per il tunnel di base della Tav Torino-Lione, 17 anni per il Tap e 18 anni per la Brebemi.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking,
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