La possibilità di tassare la plastica, in quanto materiale inquinante per l’ambiente, sta facendo discutere maggioranza e opposizione. Nel vertice di governo del 29 ottobre, i partiti che sostengono l’esecutivo Conte II hanno confermato l’intenzione di inserire nella prossima legge di Bilancio la “plastic tax”. Dall’opposizione, sia Lega che Forza Italia, si mostrano molto critici sulla misura.
Ma che cos’è e come funziona la “plastic tax”? Che impatto potrebbe avere, ad esempio, sul prezzo di una bottiglia d’acqua?
Andiamo a vedere i dettagli.
Che cosa si sa finora
La proposta di tassare la plastica è messa nero su bianco nel Documento programmatico di bilancio (DpB) – uno dei documenti preliminari rispetto alla prossima legge di Bilancio – approvato e trasmesso alla Commissione europea il 16 ottobre.
Tra le misure per «Promuovere la sostenibilità dell'ambiente», il Dpb inserisce la «Introduzione di un’imposta sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg)».
Ma, in concreto, che impatto potrebbe avere su chi fa la spesa? Prendiamo come esempio il costo di una bottiglia di acqua naturale da un litro e mezzo.
Come cambia il prezzo di una bottiglia d’acqua
Il peso della bottiglia di plastica dentro cui è contenuta l’acqua varia da marca a marca. Per fare una stima guardiamo ai dati di tre note aziende italiane: CoGeDi (Compagnia generale di distribuzione, che distribuisce marchi come Uliveto e Rocchetta), Lete e Sant’Anna.
Il peso maggiore è delle bottiglie da un litro e mezzo di acqua Rocchetta (60 grammi circa), seguito da quello delle bottiglie Sant’Anna (40 grammi) e Lete (25 grammi).
Il costo di queste bottiglie d’acqua varia da distributore a distributore, da periodo a periodo. Guardiamo quindi ai prezzi medi, come riportati dal quotidiano specializzato Il Fatto Alimentare: questi oscillano dai 15 centesimi al litro (distribuzione locale, marca discount) ai 30 centesimi al litro (distribuzione nazionale).
Se prendiamo il prezzo della distribuzione nazionale e lo applichiamo alle bottiglie da un litro e mezzo, risulta un costo ad oggi pari a 45 centesimi di media.
A questo prezzo la “plastic tax” aggiungerebbe, nei tre esempi che abbiamo preso in considerazione, 6 centesimi per la Rocchetta, 4 centesimi per la Sant’Anna e 2,5 centesimi per la Lete.
Un aumento, insomma, che oscilla tra il 5,6 per cento e il 13,3 per cento.
Considerando che, sempre secondo quanto calcola Il Fatto Alimentare, la spesa annuale per una persona che pasteggi tutti i giorni con acqua naturale è al massimo pari a 110 euro, l’impatto della “plastic tax” oscillerebbe tra i 6 e i 14,5 euro all’anno.
Conclusione
Il governo ha proposto, nel Documento programmatico di Bilancio 2020, l’introduzione di una tassa sugli imballaggi di plastica pari a 1 euro al chilogrammo.
Se questa misura verrà effettivamente approvata con la legge di Bilancio, l’impatto sul prezzo delle bottiglie di acqua naturale sarà molto contenuto.
Secondo le stime che abbiamo appena visto, la spesa per chi sceglie di bere acqua naturale di marca tutti i giorni aumenterebbe di massimo 15 euro all’anno.
Chi beve acqua naturale di marca discount, o di marca ma con un peso dell’imballaggio di plastica inferiore, vedrebbe la propria spesa aumentare di massimo sei euro all’anno.
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