Domenica 29 aprile si voterà nel Friuli Venezia Giulia per l’elezione diretta del presidente della regione a statuto speciale e per rinnovare il consiglio regionale.
Il 23 aprile, durante un evento a Trieste, il candidato presidente per il centrosinistra Sergio Bolzonello ha dichiarato: “Il Fvg aveva perso ventimila posti di lavoro e un milione di turisti: oggi ha undicimila posti in più e 1,2 milioni di presenze turistiche. Dopo questi cinque anni al governo della regione abbiamo dato al Fvg tutti gli indicatori positivi”.
La dichiarazione è arrivata durante un incontro con il segretario nazionale del Partito Democratico Maurizio Martina. L’attuale assessore regionale uscente alle attività produttive e al turismo ha voluto evidenziare i successi della sua amministrazione, come già fatto in altre occasioni durante la campagna elettorale.
Dal 2013 a oggi, infatti, il Friuli Venezia Giulia è stato governato dal centrosinistra, sotto la presidenza di Debora Serracchiani. La giunta precedente, eletta nel 2008, era stata di centrodestra, con il presidente Renzo Tondo eletto per il Popolo della Libertà.
Ha ragione Bolzonello nel riportare i dati in aumento sull’occupazione e sul turismo? Siamo andati a verificare.
I dati sul lavoro
Bolzonello sostiene che, durante l’amministrazione del centrodestra nel 2008-2013, il Friuli Venezia Giulia abbia perso ventimila posti di lavoro. Secondo i dati Istat [1], nel 2008 il totale degli occupati era di 518 mila unità.
Nel 2013, anno in cui Tondo ha ceduto la presidenza a Serracchiani, gli occupati in totale erano 496 mila. La differenza tra 2008 e 2013 è quindi di circa 22 mila posti di lavoro in meno, una cifra che si avvicina a quella riportata da Bolzonello. Durante i cinque anni della presidenza Tondo, il livello più basso era stato toccato nel quarto trimestre del 2011, con 488 mila occupati in totale.
Per quanto riguarda i dati più attuali, le statistiche definitive per il 2017 dicono che gli occupati in Friuli Venezia Giulia sono stati 505 mila nella media annuale, con una differenza di circa 9 mila unità rispetto a cinque anni fa. Anche in questo caso, la cifra riportata da Bolzonello si avvicina a quella corretta.
L’assessore uscente, con il suo “undicimila posti di lavoro in più”, potrebbe fare riferimento ai dati contenuti nel report economico più recente curato dal servizio statistico regionale e pubblicato a dicembre 2017. Qui è riportato un aumento degli occupati di 10.890 unità rispetto all’anno precedente, ma si fa riferimento solo al solo terzo trimestre del 2017, quando gli occupati in regione erano arrivati a 510 mila.
Che cosa significano questi numeri?
Rispetto all’amministrazione di centrodestra, c’è stato quindi un innegabile aumento degli occupati, anche se è complesso stabilire una relazione di causa-effetto tra gli interventi della giunta di centrosinistra e i risultati ottenuti. Non bisogna dimenticare che dal 2008 in avanti si sono sentiti di più gli effetti negativi della crisi economica.
Per ampliare l’analisi, si può dare un’occhiata anche ad altre due statistiche: il tasso di occupazione, ossia quante persone sul totale della popolazione hanno un lavoro, e il carattere di occupazione, ossia se si tratta di posti di lavoro a tempo indeterminato o determinato.
I dati ufficiali della regione autonoma Friuli Venezia Giulia, aggiornati al terzo trimestre 2017 e scaricabili a questo indirizzo dicono che il tasso di occupazione è al 66,1 per cento, contro un 58,4 per cento a livello nazionale. Nel 2013, questi dati erano rispettivamente del 63 per cento e del 55,5 per cento; nel 2008 erano del 65,2 per cento e del 58,6 per cento.
Rispetto a cinque anni fa, dunque, c’è stato un aumento del 3 per cento circa nel tasso di occupazione regionale, a grandi linee simile all’aumento riscontrato a livello nazionale.
La differenza tra il FVG e l’Italia nel complesso si è mantenuta, in tutti e tre i casi, intorno ai sette punti percentuali.
Ma di quali tipologie di contratto stiamo parlando? Come nel resto d’Italia, anche in FVG si è avuto un sensibile aumento dei contratti a tempo determinato. Secondo i dati Istat [2], nel 2008, i contratti a tempo determinato in FVG erano 51 mila, quelli a tempo indeterminato 348 mila. Nel 2013, entrambi i numeri erano calati, rispettivamente a 48 mila e 339 mila. A fine 2017, in Friuli in 62 mila avevano un contratto a tempo determinato, e 339 mila a tempo indeterminato. I secondi sono praticamente rimasti invariati rispetto a cinque anni fa, con un forte aumento dei primi.
I dati sul turismo
Anche per le cifre sul turismo, il confronto da fare è tra il 2008, il 2013 e la fine del 2017. Guardiamo agli arrivi arrivi, ossia il numero di clienti ospitati nelle strutture ricettive, e le presenze, il numero di notti trascorse nelle strutture.
Secondo i dati Istat [3], nel 2008 gli arrivi nella regione erano stati in totale quasi 2 milioni (1.954.164), mentre le presenze turistiche sono state, in totale, circa 8,9 milioni (8.878.927), con 3,8 milioni di presenze provenienti dai Paesi esteri.
Alla fine dell’amministrazione di centrodestra, nel 2013, gli arrivi erano stati 2.060.785, un numero molto simile a quello di cinque anni prima. La cifra delle presenze era scesa invece a circa 7,9 milioni (7.842.377). Bolzonello ha parlato di un calo di un milione di turisti, senza specificare però se si parli di arrivi o presenze.
Il riferimento è corretto solo se si considerano queste ultime – il numero di notti trascorse nelle strutture – mentre gli arrivi erano addirittura aumentati leggermente, nell’ultimo anno di governo regionale di centrodestra.
Per quanto riguarda le statistiche Istat più aggiornate, facciamo riferimento ai dati del 2016. Dopo tre anni pieni di amministrazione Serracchiani, gli arrivi di turisti erano aumentati a oltre 2,3 milioni (2.321.471), mentre le presenze erano salite a circa 8,3 milioni (8.304.550). L’incremento è stato di oltre mezzo milione di presenze, e non di 1,2 milioni come riportato da Bolzonello.
Il report Regione in cifre 2017, pubblicato dalla regione Friuli Venezia Giulia, riporta che nel 2016 la permanenza media è stata di 3,6 giorni, con la componente straniera in costante aumento nell’ultimo triennio, sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze.
Conclusione
Bolzonello riporta abbastanza correttamente i dati sui posti di lavoro in Friuli Venezia Giulia, anche se è molto difficile collegare direttamente queste cifre con gli interventi attuati dall’amministrazione di centrosinistra. Se si guarda al tasso di occupazione e alla composizione dei contratti, l’andamento friulano è stato più o meno uguale a quello italiano.
Discorso diverso vale per i numeri riportati sul turismo, in cui l’assessore regionale uscente evidenzia un aumento delle presenze che c’è stato, ma ne esagera la dimensione (più mezzo milione contro più 1,2 milioni). Il numero delle presenze turistiche non ha ancora raggiunto i livelli pre-crisi, anche se si sta avvicinando sempre di più.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it
[1] Percorso tabella: Lavoro e retribuzioni; Offerta di lavoro; Occupati (migliaia); Sesso - prov. (anni). Filtro periodo: 2008-2017.
[2] Percorso tabella: Lavoro e retribuzioni; Offerta di lavoro; Occupati (migliaia); Dipendenti, tempo pieno/parziale, carattere occupazione, sesso, età - reg. (anni). Filtro periodo: 2008-2017.
[3] Percorso tabella: Servizi; Turismo; Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi - dati annuali; Movimento per tipo di esercizio disaggregato - prov. Filtro territorio: Friuli Venezia Giulia. Filtro periodo: 2008-2017.