La settantesima edizione del Festival di Sanremo, iniziata il 4 febbraio 2020 e terminata l'8 febbraio ha visto nuovamente cambiare le regole per la scelta del vincitore.
Lo aveva promesso nel febbraio 2019 l’attuale presidente della Rai, Marcello Foa, in scia alle polemiche per la vittoria di Alessandro Mahmoud nella sessantanovesima edizione del Festival. Il cantante italiano (con papà egiziano e mamma sarda), infatti, era arrivato terzo nel televoto ma aveva ottenuto la vittoria finale – superando Ultimo e il Volo – grazie al voto della sala stampa e al voto della giuria d’onore. Insomma secondo i critici, il voto delle giurie avrebbe “tradito” la volontà popolare, espressa con il televoto.
Andiamo quindi a vedere come sono state cambiate e come funzionano adesso le regole.
Le vecchie regole
Nell’edizione del 2019, andata in onda su Rai1 tra il 5 e il 9 febbraio, erano previsti quattro sistemi di votazione: il televoto del pubblico (via telefono fisso o mobile), il voto della giuria demoscopica (un campione statisticamente rappresentativo di 300 persone selezionate tra abituali fruitori di musica), quello dei membri della sala stampa (i giornalisti accreditati per l’edizione in questione del Festival) e quello della giuria degli esperti (personaggi del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura).
Durante le prime tre serate – 5, 6 e 7 febbraio 2019 – hanno potuto votare il pubblico con il televoto, la sala stampa e la giuria demoscopica. Il voto del pubblico pesava per il 40 per cento e quello delle altre due categorie il 30 per cento ciascuna. Al termine della terza serata è poi stata stilata la classifica delle 24 canzoni interpretate dagli artisti in gara.
L’8 febbraio, quando ci sono stati i duetti tra l’artista in gara e un artista “ospite”, hanno potuto votare il pubblico, la sala stampa e la giuria degli esperti, al posto della giuria demoscopica. Il peso del televoto in questa occasione era stato aumentato al 50 per cento, alla sala stampa era restato il 30 per cento e agli esperti il 20 per cento.
Dopo questa serata la classifica è stata nuovamente aggiornata, facendo una media tra le percentuali di voto ottenute durante la serata dei duetti e quella delle serate precedenti.
Il giorno della finale, tenutasi il 9 febbraio, avevano potuto votare di nuovo il pubblico (50 per cento), la sala stampa (30 per cento) e gli esperti (20 per cento), e di nuovo la classifica generale era stata aggiornata, facendo una media con i voti delle precedenti serate. A questo punto le prime tre canzoni della classifica sono state messe in competizione tra loro (ed erano appunto quelle di Ultimo, de Il Volo e di Mahmood) in un’ultima votazione.
Anche in questa, il televoto ha pesato per il 50 per cento, il voto della sala stampa il 30 per cento e quello della giuria degli esperti il 20 per cento. Come anticipato, grazie al voto in particolare della sala stampa e degli esperti, Mahmood è risultato il vincitore finale della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo, con la canzone “Soldi” e con un voto ponderato pari al 38,9 per cento, contro il 35,6 per cento di Ultimo e il 25,5 per cento de Il Volo.
Le regole nuove
Nel 2020, come promesso da Foa, le regole sono cambiate. In primo luogo è stata eliminata la giuria degli esperti, sostituita dall’orchestra (musicisti e coristi professionisti) del Festival.
Restano invece il televoto, il voto della sala stampa e quello della giuria demoscopica (sempre composta da un campione rappresentativo di 300 persone, abituali fruitrici di musica), anche se cambia il loro peso e il sistema di votazione.
Nella prima e nella seconda serata, quando sono state eseguite per la prima volta le 24 canzoni in gara (12 il 4 febbraio e 12 il 5 febbraio), ha votato solamente la giuria demoscopica.
Nella terza serata, il 6 febbraio, gli artisti in gara – che potevano scegliere di esibirsi insieme ad artisti “ospiti”, italiani o stranieri – hanno eseguito canzoni appartenenti al repertorio della storia del Festival (“Canzoni di Sanremo 70”) e ha votato solamente l’orchestra.
Nella quarta serata è poi previsto il voto della sola sala stampa, sulle 24 canzoni in gara. Di nuovo, al termine, la classifica viene aggiornata. Arriviamo così alla quinta e ultima serata, quella della finale dell’8 febbraio, che è divisa in due fasi.
Nella prima fase votano sulle 24 canzoni in gara: il pubblico con il televoto, che pesa per il 34 per cento, la sala stampa (33 per cento) e la giuria demoscopica (33 per cento). A questo punto viene stilata la classifica della quinta serata e viene composta, ponderando i risultati con quelli delle serate precedenti, la classifica finale.
Gli artisti che occupano le prime tre posizioni – ma non viene detto chi occupa quale, e con che percentuale di voti – accedono alla finale e le loro canzoni vengono votate un’ultima volta, di nuovo con un sistema misto che attribuisce al televoto il 34 per cento e al voto della sala stampa e della giuria demoscopica il 33 per cento ciascuno. La canzone che in quest’ultima votazione ottiene la percentuale di voto complessiva più elevata verrà proclamata vincitrice del settantesimo Festival di Sanremo.
Conclusione
Le regole del Festival di Sanremo sono cambiate molte volte negli anni, ora aumentando ora diminuendo il peso del voto del pubblico rispetto a quello delle giurie di esperti e giornalisti.
Nell’edizione del 2020, rispetto a quella del 2019, è stata eliminata la giuria degli esperti (composta da personaggi del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura), sostituita – almeno in parte – dal voto dell’orchestra del Festival, composta da coristi e musicisti professionisti.
Inoltre i voti sono stati “scadenzati” diversamente: nelle prime due serate ha votato solo la giuria demoscopica, nella terza solo l’orchestra e nella quarta solo la sala stampa. Solamente nella quinta e ultima serata si mescolano i voti del pubblico (con il televoto), dei giornalisti e della giuria demoscopica. Nel 2019, invece, in tutte le giornate le votazioni erano miste, in diverse composizioni e ponderazioni.
Nel complesso si può dire che nel 2020, rispetto al 2019, avrà meno peso il televoto nel determinare la classifica finale, e anche nella votazione tra i tre finalisti, e invece guadagnerà significativamente peso la giuria demoscopica.
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