L’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dichiarato il 30 marzo: "Tutto il mondo sta riconoscendo che la legge sui vaccini italiana sta funzionando, non da ultima la prima pagina del Financial Times titolava il 20 marzo 'La lezione italiana'. Emulati dalla Francia ora anche la Germania sta pensando di introdurre l’obbligatorietà (...). Quindi cosa fa la maggioranza giallo-verde? Poiché è stata una legge totalmente vincente dal punto di vista sanitario innalzando le soglie in brevissimo tempo, pensano bene di demolirla".
Nella dichiarazione della Lorenzin sono contenute diverse affermazioni, tutte corrette. Andiamo a vederle una per una.
Una legge apprezzata anche all’estero
In primo luogo è vero che la legge italiana abbia suscitato apprezzamenti all’estero. Il Financial Times, come riporta l’ex ministro, il 20 marzo ha pubblicato un editoriale dal titolo “Italian lesson on how to fight anti-vax movement” (“La lezione italiana su come combattere il movimento no-vax”). Qui si legge che, come accade in Italia, «tutte le autorità del mondo dovrebbero far rispettare l’obbligo vaccinale all’ingresso delle scuole».
Per quanto riguarda la Francia, è vero che abbia introdotto successivamente all’Italia una legge che rende obbligatorie 11 vaccinazioni per i bambini con meno di 18 mesi.
La norma è stata pubblicata il 31 dicembre 2017 sul Journal Officiel - l’equivalente francese della nostra Gazzetta ufficiale (Loi n° 2017-1836 du 30 décembre 2017 de financement de la sécurité sociale pour 2018 ). L’obbligo, in particolare, è fissato dall’articolo 49, che stabilisce che per essere ammessi a scuola si debba dimostrare di aver sostenuto le vaccinazioni. Il decreto Lorenzin, che rende obbligatorie dieci vaccinazioni per gli under-16 pena l’esclusione dalle scuole (o, per i più grandi, sanzioni pecuniarie per i genitori), è entrato in vigore l’8 giugno 2017.
Corretto, infine, il riferimento alla Germania. La notizia di una riflessione nel governo sulla possibilità di introdurre vaccini obbligatori è circolata sulla stampa tedesca nelle ultime settimane. Il Quotidiano Sanità ha intervistato l’ex presidente dell'Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi, che ha dichiarato: «I colleghi del Ministero della salute tedesco mi hanno detto che ieri il ministro Jens Spahn ha dichiarato di voler prendere in seria considerazione l’apertura di un dibattito per rendere obbligatori i vaccini».
Cosa fa la maggioranza Lega-M5s?
Un emendamento al ddl sui vaccini presentato il 28 marzo in commissione Igiene e Sanità da Lega e M5s prevede l’eliminazione dell’obbligatorietà delle vaccinazioni per frequentare le scuole.
L’emendamento, a prime firme Maria Cristina Cantù (Lega), Pierpaolo Sileri (M5s) è Sonia Fregolent (Lega), rispettivamente vicepresidente, presidente e membro della dodicesima Commissione di Palazzo Madama, stabilisce che dall’entrata in vigore della legge «per i servizi educativi per l’infanzia, le scuole dell'infanzia e per tutti i gradi di istruzione (...) la presentazione della documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni non costituisce requisito di accesso al servizio, alla scuola, al centro ovvero agli esami. Altresì, la mancata presentazione della documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni non determina la decadenza dall’iscrizione né impedisce la partecipazione agli esami» (corsivo nostro).
Se venisse approvato questo emendamento avrebbe l’effetto di modificare la parte centrale del decreto-Lorenzin, nelle parole dell’ex ministro di “demolirlo”.
Le soglie di immunità si sono alzate?
È vero, infine, che da quando è in vigore il decreto Lorenzin le soglie di copertura vaccinale per i dieci vaccini obbligatori si siano alzate. Per alcune malattie, in modo molto significativo.
Mettiamo a confronto i dati relativi al 2016 - coperture vaccinali a 24 mesi, coorte 2014 - e i più recenti, relativi al primo semestre del 2018, sempre riferiti alle coperture vaccinali a 24 mesi, coorte 2015.
La poliomielite (POL) è passata dal 93,33% al 95,46%; la difterite (DIF) dal 93,56% al 95,44%; il tetano (TET) dal 93,72% al 95,54%; l’epatite B (EP B) dal 92,98% al 95,20%; la pertosse (PER) dal 93,55% al 95,43%; e l’haemophilus influenzae tipo B (HIB) dal 93,05% al 95,01%.
In questi sei casi l’aumento medio è di circa 2 punti percentuali ed è sempre stata superata la soglia del 95%.
Ma ancora più significativa è la crescita nella copertura di altri quattro vaccini contro altrettante malattie tipiche dell’infanzia.
Il morbillo (MOR) - per cui l’Organizzazione mondiale della sanità fissa la soglia dell’immunità di gregge al 95% - è passato in questo breve lasso di tempo dall’87,26% al 94,15%. Siamo ancora al di sotto della soglia, ma l’aumento è di quasi 7 punti percentuali.
La rosolia (ROS) è passata dall’87,19% al 94,12% e la parotite (PAR) - comunemente nota come “orecchioni” - è passata dall’87,20% al 94,07%: anche in questi casi l’aumento è di quasi 7 punti percentuali.
Infine la varicella (VAR), considerata la meno grave tra queste patologie e a lungo trascurata, è passata dal 46,06% al 46,73%.
Conclusione
Beatrice Lorenzin, parlando di vaccini, fa una serie di affermazioni corrette. In primo luogo è vero che il “modello italiano” - obbligatorietà delle principali vaccinazioni, sanzionata con l’esclusione dalle scuole dei bambini non vaccinati - venga guardata con interesse all’estero. Gli esempi riportati (Financial Times, Francia e - a livello per ora teorico - Germania) sono corretti.
È poi vero che ci sia un emendamento depositato in Senato al ddl vaccini, firmato dal presidente e dal vicepresidente della commissione Sanità in quota M5s e Lega, che se fosse approvato avrebbe l’effetto di eliminare il requisito dell’obbligo vaccinale per poter frequentare le scuole, il cardine del decreto Lorenzin.
Infine è vero che da quando è entrato in vigore il decreto Lorenzin in poco tempo si siano alzate significativamente le soglie vaccinali. In particolare per morbillo, parotite e rosolia c’è stato un balzo di quasi 7 punti percentuali che ha portato la popolazione di riferimento vicina al raggiungimento della soglia del 95%.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it