Intervistato da Fox News a margine della sua visita negli Usa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato il 30 luglio (min. 3.07): "Da quando il mio governo si è insediato l'immigrazione illegale è crollata in modo ingente, parliamo di 80-85% in meno rispetto all'anno scorso. La nostra strategia sta funzionando".
Si tratta di un’affermazione fuorviante.
L’andamento degli sbarchi prima e dopo la nascita del governo Conte
Il governo Conte si è insediato il primo giugno 2018.
Al 31 maggio il calo degli sbarchi nei primi cinque mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, era del 77,7%.
A gennaio erano arrivati 4.182 migranti, a febbraio 1.065, a marzo 1.049, ad aprile 3.171 e a maggio 3.963. Numeri lontanissimi dai picchi dell’estate 2017 (es. maggio 22.993, giugno 23.526) subito prima che l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti non trovasse un accordo con alcune fazioni libiche per bloccare le partenze di migranti.
Al 31 luglio, cioè due mesi dopo l’insediamento del governo Conte, il calo degli sbarchi nei primi sette mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2017 dell’80,5%. A giugno gli sbarchi sono stati 3.147 e a luglio 1.933.
Si tratta insomma di numeri in linea con quelli del periodo precedente, quando era in carica il governo Gentiloni.
Conclusione
Sostenere, come fa Conte, che il “crollo ingente” dell’immigrazione sia iniziato “da quando il mio governo si è insediato” è falso: il forte calo è iniziato diversi mesi prima.
Rivendicare quindi alla strategia di questo governo il calo degli arrivi è fuorviante. La responsabilità politica della diminuzione degli arrivi, come evidente dai numeri e dalle tempistiche, è del precedente esecutivo.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it