Il presidente statunitense Donald Trump ha bacchettato la Germania per la sua politica della porta aperta ai migranti. Il problema, secondo Trump, è che un simile approccio produce un aumento del tasso di criminalità e la caduta politica della coalizione della cancelliera Angela Merkel. Ma cosa c’è di vero?
Il New York Times ha sottoposto a fact checking le teorie del presidente espresso attraverso i suoi tweet. Eccole una per una.
The people of Germany are turning against their leadership as migration is rocking the already tenuous Berlin coalition. Crime in Germany is way up. Big mistake made all over Europe in allowing millions of people in who have so strongly and violently changed their culture!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 18 giugno 2018
“Il tasso di criminalità in Germania è molto alto” - FALSO
Secondo le statistiche, il 2017 ha segnato il tasso di criminalità più basso da 25 anni. Nonostante ci siano stati attacchi da parte di militanti dello Stato Islamico, i grandi numeri confutano la tesi di Trump. Solo per fare qualche esempio, il tasso di criminalità generale è diminuito del 5,1% rispetto all’anno precedente, quello relativo ai crimini violenti è sceso del 2,4% mentre gli episodi di furto hanno segnato il -11,8%. Per quanto i reati commessi dai tedeschi sono scesi del 2,2% mentre quelli dei non tedeschi sono calati del 2,7%. Quanto agli ingressi clandestini nel Paese, i casi sono diminuiti del 79,9%.
I tedeschi si stanno rivoltando contro la leadership - FUORVIANTE
L’immigrazione è il cuore della crisi politica attuale della Germania che fatica ad assorbire più di un milione di migranti. Ed è anche la minaccia più grave che rischia di fare a pezzi la coalizione guidata dalla Merkel. Tuttavia non ci sono segnali precisi di una ribellione dei tedeschi nei confronti del governo. E’ vero però che i principali partiti - Democratici cristiani, Unione cristiano-sociale e Partito socialdemocratico - hanno perso voti dal 2015, anno in cui la cancelliera ha introdotto la politica delle frontiere aperte. Ma insieme i partiti godono ancora del 53% del consenso. E Angela Merkel nonostante qualche critica resta il politico più popolare del Paese.
Le migrazione stanno cambiando la cultura europea in modo forte e violento - VA CONTESTUALIZZATO
Non c'è dubbio che l'enorme ondata migratoria che ha colpito l'Europa nel 2015 ha messo a dura prova l'unità europea, con leader e funzionari incapaci di elaborare una strategia pratica e coesa per affrontare l'afflusso di una popolazione di migranti per lo più musulmani. Le tensioni hanno prodotto risultati in tutto il continente:
- L’immigrazione ha svolto un ruolo cruciale nella decisione degli elettori britannici di uscire dall'Unione europea
- Il primo ministro Viktor Orban, ungherese, è tra i leader nazionalisti che hanno usato i migranti come un ostacolo per rafforzare le loro posizioni politiche.
- Solo pochi giorni fa l'Italia, che ora conta un partito di destra anti-immigrati all’interno della coalizione di governo, ha chiuso i porti alla nave Aquarius che trasportava più di 600 migranti.
Eppure, nonostante tutto questo, la dichiarazione di Trump secondo cui la migrazione ha "fortemente e violentemente" cambiato la cultura europea non è condivisibile. Certamente, però, ha cambiato la politica europea.