Giuseppe Civati, fondatore ed ex segretario di Possibile, ex parlamentare del Pd, il 18 aprile sul suo sito internet si è occupato di droghe leggere e, tra le altre cose, ha scritto: “Un consumo che dilaga, nel nostro paese, proprio mentre la cannabis è vietata, bollata ancora con infamità, mentre ne fanno uso 5-6 milioni di italiani”.
Civati ha ragione sui numeri del consumo della cannabis in Italia e sulla sua situazione legislativa? Siamo andati a verificare.
La legislazione italiana in materia di droghe leggere
In Italia il consumo di droghe leggere è vietato (art. 75 del d.P.R. 309/1990 “Jervolino-Vassalli”) ma non è un reato, è un illecito. Viene cioè punito non con delle pene ma con delle sanzioni amministrative (es. sospensione della patente di guida, della licenza di porto d'armi, del passaporto etc.).
Lo spaccio (art. 73 del d.P.R. 309/1990 “Jervolino-Vassalli”) è invece un reato. È punito più severamente quello di droghe pesanti (8-20 anni, contro i 2-6 anni per le droghe leggere).
Se una determinata dose di droga determini l’accusa di spaccio o solo di consumo personale, secondo una giurisprudenza pacifica, lo stabilisce in concreto il giudice, appoggiandosi a tabelle ministeriali che distinguono le varie sostanze e stabiliscono le dosi medie giornaliere ma valutando in concreto caso per caso.
La normativa di riferimento è stabilita dal d.P.R. 309/1990 “Jervolino-Vassalli”, lievemente emendato dai referendum radicali del 1993.
La normativa era stata cambiata in senso restrittivo durante il terzo governo Berlusconi, dalla legge Fini-Giovanardi, nel 2006, ma la sentenza della Corte Costituzionale n. 32 del 2014 ha bocciato la riforma voluta dal centrodestra. In questo modo, in particolare, è venuta meno l’equiparazione tra droghe pesanti e droghe leggere stabilita dalla Fini-Giovanardi ed è tornata pienamente in vigore la Jervolino-Vassalli.
I dati sul numero di consumatori
Il dato menzionato da Civati di 5-6 milioni proviene probabilmente dalla Relazione annuale al Parlamento 2017 del Dipartimento per le politiche antidroga, che dipende dalla Presidenza del Consiglio. Qui si legge che “per il 2014 l’Istat ha stimato un numero di utilizzatori di cannabis pari a 6,2 milioni”.
Se andiamo a guardare agli anni precedenti, si nota un trend in crescita. La Relazione del 2016, con dati aggiornati al 2013, riportava infatti che in Italia “è stato stimato che sono 6,1 milioni gli utilizzatori di cannabis”.
Secondo la Relazione del 2015, che menzionava dati relativi al 2011, “il numero di utilizzatori di cannabis stimati dall’Istat è di 5,5 milioni”.
Dunque sembra che tra il 2011 e il 2014 il numero di consumatori stimati dall’Istat sia aumentato di 700 mila unità, cioè del 12,7% abbondante.
I dati Emcdda
Lo European Monitoring Center for Drugs and Drug Addiction (Emcdda), nel suo bollettino statistico relativo al 2017 calcola su un campione di popolazione le percentuali di chi ha fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita, nell’ultimo anno o nell’ultimo mese.
In Italia i primi sono il 31,9% della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni, corrispondenti cioè – se guardiamo a quanti abitanti ha l’Italia in quella fascia d’età secondo l’Istat – a oltre 12,4 milioni di persone. I secondi sono il 9,2%, cioè quasi 3,6 milioni e i terzi, infine, sono il 4,4%, cioè 1,7 milioni circa.
Nella fascia d’età 15-34 anni (i “giovani adulti”), secondo il report Emcdda specificamente dedicato all’Italia, la percentuale di chi ha fatto uso di cannabis nell’ultimo anno sale al 19%.
Come si vede, i dati sono diversi da quelli menzionati dal Dipartimento per le politiche antidroga, ma è possibile che questo dipenda dalle diverse metodologie di indagine. Se stiamo a chi ha fatto uso di cannabis “nell’ultimo mese”, ad esempio, l’Emcdda indica una cifra ben al di sotto dei due milioni.
Conclusione
Civati ha ragione nel ricordare che ad oggi la cannabis in Italia sia ancora vietata, anche se il suo consumo non è un reato ma un illecito. Corretta poi la stima di 5-6 milioni di consumatori: secondo l’Istat, citato dal Dipartimento per le politiche antidroga nella sua relazione al Parlamento, nel 2014 erano 6,2 milioni. I dati di una recente indagine statistica europea oscillano tra una cifra assai più alta tra chi ha fatto uso di cannabis una volta nella vita (oltre 12 milioni) e chi invece lo ha fatto di recente (meno di due milioni). Infine, i dati Istat indicano che il consumo sembra in sensibile aumento - anche se parlare di “dilagare” è forse eccessivo - rispetto ai dati del 2011.
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