In un incontro a Firenze dello scorso 22 febbraio, il segretario del Pd Matteo Renzi ha dichiarato: “Siamo il secondo Paese per longevità e, secondo l’indice Bloomberg recentemente pubblicato, il primo per qualità della vita”.
Si tratta di un’affermazione in parte imprecisa, ma sostanzialmente corretta.
L’aspettativa di vita
Per quanto riguarda la longevità, possiamo controllare sul Better Life Index del 2017, pubblicato dall’Ocse. In questa classifica, alla voce “aspettativa di vita”, l’Italia fa registrare un dato pari a 82,6 anni. Meglio di noi fanno il Giappone con 83,9 anni, la Svizzera e la Spagna con 83 anni.
Siamo dunque quarti e non secondi nella classifica Ocse della longevità.
Ci seguono da vicino molti altri Paesi: l’Australia e l’Islanda a 82,5 anni, la Francia, la Norvegia e il Lussemburgo a 82,4 anni, e la Svezia a 82,3 anni.
L’aspettativa di vita media nei Paesi Ocse è di 80,1 anni.
La qualità della vita
Per quanto riguarda la qualità della vita, l’indice Bloomberg (Healthiest Country Index) è citato correttamente da Renzi.
Sono stati analizzati 163 Paesi, prendendo in considerazione una serie di variabili quali l’aspettativa di vita, le cause di decesso, le condizioni di salute (che variano da pressione alta e consumo di tabacco, a malnutrizione e disponibilità di acqua potabile).
L’Italia risulta prima, con un punteggio di 93,11, seguita da Islanda (91,21), Svizzera (90,75) e Singapore (90,23).
Conclusione
Renzi ha dunque sostanzialmente ragione, siamo tra i Paesi con una maggiore aspettativa di vita – anche se siamo quarti nella classifica e non secondi, come sostiene l’ex presidente del Consiglio – e l’indice Bloomberg ci attribuisce il primo posto nella classifica dei Paesi più sani in cui vivere.
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