Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, intervistato da Tg3 Linea Notte lo scorso 28 novembre, ha dichiarato (min. 16.50): “Parliamo degli aiuti alle famiglie: come è possibile fare titoli di apertura [sui giornali] per i 20 milioni all’anno per chi assiste un disabile, quando solo la Regione Lombardia ne spende 33 ogni anno?".
L’affermazione del leader del Carroccio è scorretta.
I 20 milioni della Legge di Bilancio per il 2018
Salvini, parlando di 20 milioni all’anno, fa riferimento al varo previsto del “Fondo per il sostegno del titolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”. Con caregiver familiare si intendono quelle persone che assistono familiari gravemente malati, in maniera non professionale.
La misura è stata inserita lo scorso 27 novembre nella Legge di Bilancio per il 2018, che il Parlamento dovrà approvare nelle prossime settimane.
La commissione Bilancio del Senato, che sta esaminando la Legge di Bilancio, ha infatti dato via libera all’unanimità all’emendamento (il 30.0.2 – testo 4, a prima firma Laura Bignami ma che poi ha raccolto un vasto consenso bipartisan) che crea tale Fondo “con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020” per "la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare".
La notizia, come afferma Salvini, ha trovato spazio sulle prime pagine dei quotidiani in edicola il 28 novembre (ad esempio La Stampa, Il Messaggero e il Corriere della Sera).
I 33 milioni della Lombardia
La Lombardia ha due diverse misure di sostegno alle persone in condizione di gravissima e grave disabilità (o anziani non autosufficienti) e ai loro familiari, chiamate rispettivamente “misura B1” e “misura B2”. Grazie a queste, le famiglie possono riscuotere buoni mensili e voucher.
Per la misura B1 (che interessa persone in stato vegetativo, o affette da grave demenza, SLA, etc.) sono stanziati per quest’anno 36,5 milioni di euro, che provengono dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze (FNA), e 10,7 milioni del Fondo regionale sociosanitario a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili.
Chi ha diritto a tale misura può ottenere un buono mensile pari a 1.000 euro – per pagare una badante o per compensare la perdita di reddito del familiare che si occupa del disabile – e un voucher socio-sanitario mensile fino a 360 euro per gli adulti e a 500 euro per i minori.
Per la misura B2 (che riguarda persone con gravi limitazioni della capacità funzionale e con un reddito ISEE inferiore a 20 mila euro l’anno) sono stanziati per quest’anno 24,3 milioni di euro provenienti dal FNA e 700.000 euro provenienti dalla legge regionale n. 15 del 2015.
Il buono mensile in questo caso può ammontare massimo a 800 euro e si possono ottenere voucher sociali per l’acquisto degli interventi complementari al sostegno della domiciliarità (pasti, lavanderia, stireria, trasporto) o, per i minori, per sostenere la vita di relazione con appositi progetti di natura educativa/socializzante.
Dunque il totale di quanto destinato autonomamente dalla Regione Lombardia ai familiari caregiver (oltre che all’assunzione di badanti e infermieri personali) è di 11 milioni e 400 mila euro per il 2017. I restanti 60 milioni e 870 mila euro provengono direttamente dal FNA, statale.
La Regione Lombardia, da noi sentita, ha confermato le cifre riportate e ha poi sottolineato una differenza profonda tra la misura della legge di bilancio e quelle previste dalle leggi regionali. La prima servirebbe infatti a pagare i contributi pensionistici di quelle persone (familiari caregiver) che sono costrette ad abbandonare il lavoro per assistere il disabile, mentre le seconde sono dei versamenti economici sul conto corrente delle persone o dei voucher.
Conclusione
Lo stanziamento di 20 milioni all’anno per i familiari caregiver dei disabili disposto, se verrà confermato, dalla Legge di Bilancio per il 2018 non sono in effetti molti soldi, se confrontato coi 450 milioni che finanziano annualmente il FNA.
Non è tuttavia vero, come sostiene Salvini, che la Lombardia da sola stanzi annualmente 33 milioni di euro l’anno per questa stessa funzione.
La Regione Lombardia impiega infatti in grande maggioranza risorse statali vincolate (appunto il FNA), e le integra con parte dei fondi su cui ha invece autonomia di spesa. Tale integrazione può essere quantificata in 11,4 milioni nel 2017.
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