Dopo la mancata qualificazione della nazionale di calcio italiana ai prossimi Mondiali di calcio, l’allenatore Gian Piero Ventura è stato intervistato dalle Iene lo scorso 14 novembre.
All’accusa dell’inviato secondo cui l’Italia starebbe facendo molto male da due anni, Ventura ha risposto (min. 2.15): “Lo score mio è uno dei migliori degli ultimi 40 anni, ho perso due partite in due anni”.
Si tratta di un’affermazione in parte errata.
Le partite perse
Negli ultimi quarant’anni si sono avvicendati sulla panchina della nazionale italiana 11 commissari tecnici: Enzo Bearzot (1977-86), Azeglio Vicini (1986-91), Arrigo Sacchi (1991-96), Cesare Maldini (1997-98), Dino Zoff (1998-2000), Giovanni Trapattoni (2000-04), Marcello Lippi (2004-06 una prima volta, e 2008-10 una seconda), Roberto Donadoni (2006-08), Cesare Prandelli (2010-14), Antonio Conte (2014-16) e Gian Piero Ventura (2016-).
Se guardiamo* al numero di partite perse, e solo nelle gare ufficiali, è vero che Ventura abbia perso solo due partite in due anni: la prima contro la Spagna (3-0) lo scorso 2 settembre, e la seconda contro la Svezia (1-0), lo scorso 10 novembre.
Non è un risultato particolarmente significativo, considerato che arriva su un totale di 12 partite (escluse le amichevoli). Meglio di lui fanno sia Lippi al suo primo incarico, con una sola sconfitta su 17 partite, e Conte, con una sola sconfitta in 15 partite. Lo eguagliano poi Donadoni, con 2 sconfitte ma in 16 partite, Zoff, con due sconfitte in 14 partite, e Maldini, con 2 sconfitte in 16 partite.
Subito dietro Vicini, che ottenne 3 sconfitte ma in ben 27 partite, e Trapattoni, con 3 sconfitte in 23 partite. Il leggendario Bearzot arriva in fondo alla classifica, con 10 sconfitte su 43 partite ufficiali.
Le percentuali di vittorie
Se guardiamo dunque alle percentuali di vittorie, di nuovo Ventura arriva piuttosto in basso nella classifica. Contando anche le amichevoli arriva sesto, col 56,25% di vittorie. Davanti ha, in ordine: Sacchi (64,15%), Vicini (61,11%), Lippi al primo incarico (58,62%), Trapattoni (56,81%) e Donadoni (56,52%). Subito dietro arriva Conte, col 56% di vittorie.
Senza contare le amichevoli la classifica cambia ma Ventura resta sesto, col 58,33%. Primo arriva Lippi al primo incarico (70,58%), secondi a pari merito Vicini e Conte (66,66%), seguiti da Donadoni (62,5%) e Sacchi (61,53%). Subito dietro Ventura arriva Zoff (57,14%).
Le percentuali di sconfitte
Anche guardando alle percentuali di sconfitte, Ventura non ne esce benissimo. Contando le amichevoli, la percentuale più bassa spetta a Lippi al suo primo giro sulla panchina della nazionale, col 6,89% di sconfitte. Lo seguono Maldini (10%), Vicini (12,96%), Sacchi (15,09%), Trapattoni (15,9%), Conte (16%) e Lippi al secondo giro (18,51%). Ventura, col 18,75% arriva ottavo.
Senza contare le amichevoli, di nuovo la classifica si muove, e Ventura sprofonda addirittura decimo, col 16,66%. Primo è sempre Lippi al suo primo giro, col 5,88% (una singola sconfitta, contro la Slovenia ai mondiali). Seguono Conte (6,66%, anche lui una singola sconfitta), Vicini (11,11%), Prandelli (11,76%), Donadoni (12,5%), Maldini (12,5%), Sacchi (12,82%), Trapattoni (13,04%) e Zoff (14,28%). Peggio di Ventura fanno solo Lippi al suo secondo incarico (18,75%) e Bearzot (23,25%).
Conclusione
È vero che Ventura abbia perso solo due partite (ufficiali) in due anni, ma il suo “score” non è davvero tra i migliori degli ultimi 40 anni. Anzi, se guardiamo sia alle percentuali di sconfitte, e in particolare a quelle in gare ufficiali, il tecnico della nazionale arriva tra i peggiori tre (e gli altri due sono entrambi vincitori della Coppa del Mondo, Bearzot e Lippi).
Anche guardando alla percentuale di vittorie, Ventura resta a metà classifica e non tra i migliori.
Per concludere possiamo citare il giudizio del Guerin Sportivo, che qualifica Ventura come “il peggior c.t. azzurro di sempre”, confrontando questa eliminazione con le altre precedenti e prendendo come parametro il numero di posti disponibili per le squadre europee in quelle competizioni.
Nel 1958 ai Mondiali di Svezia, quando l’Italia non si qualificò, i posti in palio per le squadre europee erano 11. Agli Europei del 1984 e del 1992, quando di nuovo l’Italia non riuscì a entrare nella fase finale del torneo, i posti a disposizione erano otto (si accedeva direttamente ai quarti di finale). Questa volta, invece, i posti erano ben 13. Aver mancato la qualificazione è dunque, secondo lo storico periodico sportivo, ancor più grave questa volta che non nelle precedenti.
(*Abbiamo riportato in questo documento condiviso tutti i numeri da noi analizzati e le classifiche risultanti, ma è possibile replicare tutti i conti fatti nel corso dell’articolo cercando sul sito della Figc “Nazionali”, “Nazionali in cifre”, nella pagina che si apre selezionare “Nazionale A”, “Gare di un tecnico” e scegliere quindi i vari allenatori che si sono succeduti dal 1977 in poi).
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