Il 7 settembre il blog del Movimento 5 Stelle ha pubblicato un post dal titolo: "Dove governa il MoVimento: ricavi per 200 mila euro con la vendita dei rifiuti". Viene indicata come fonte PomeziaNews, un portale di informazione locale: l’articolo della testata è però una ripresa integrale del comunicato stampa del Comune laziale.
Il comunicato dice che, nei primi sei mesi del 2017, la vendita dei materiali recuperati con la raccolta differenziata ha fruttato oltre 200 mila euro alle casse comunali, che la percentuale è salita al 66 per cento e che "Pomezia è un modello per la Regione Lazio e non solo". Vediamo che cosa si può dire di queste informazioni.
Il comune di Pomezia, che fa parte della città metropolitana di Roma - il suo territorio si trova immediatamente a sud della capitale - ha una popolazione di 63 mila abitanti circa ed è governato dal 2013 da Fabio Fucci, che fa parte del Movimento 5 Stelle.
Per verificare i dati, abbiamo a disposizione la Banca Dati Anci-Conai, gestita in collaborazione tra l’associazione dei comuni italiani e il Consorzio Nazionale Imballaggi, consorzio privato senza fini di lucro che riunisce le imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi.
La Banca Dati rilascia un rapporto annuale sulla raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti: a fine 2016 è stata pubblicata la sesta edizione, sui dati del 2015. Altre informazioni utili vengono dal Primo Rapporto Statistico sull’area di Roma Capitale, uscito a ottobre dello scorso anno.
Guadagnare dai rifiuti
Per prima cosa, il titolo del post del M5S suona fuorviante: trasmette il messaggio che un guadagno di 200 mila euro in sei mesi dalla vendita dei rifiuti sia un risultato in qualche modo eccezionale per un comune.
Non è così: in totale, i consorzi che si occupano del riciclo dei materiali hanno pagato ai comuni oltre 426 milioni di euro nel 2015, di cui 30,2 milioni in Lazio. Nella regione il corrispettivo medio, quell’anno, è stato di 5,5 euro per abitante - piuttosto sotto la media nazionale, che è stata di 7,4 euro.
Se ricavare cifre significative dalla differenziata non è eccezionale, vediamo se è possibile verificare che il Comune di Pomezia sia «un modello per la Regione Lazio e non solo», sia per quanto riguarda i soldi incassati che per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata.
In assenza di dati più aggiornati, si può provare solo un confronto indicativo. Se i ricavi dei primi sei mesi (214.567 euro) saranno gli stessi del secondo semestre dell’anno, il totale incassato da Pomezia sarà di circa 430 mila euro per il 2017, con un ricavo di 6,8 per abitante: meglio dell’ultima media regionale disponibile, ma comunque al di sotto delle cifre che si vedono nella maggior parte delle altre regioni italiane.
La differenziata a Pomezia
Veniamo alla percentuale di differenziata del comune di Pomezia. Nel 2015, l’ultimo anno per cui è possibile un confronto nazionale, Pomezia non risultava tra i venti comuni più virtuosi d’Italia con una popolazione tra i 50 e i 100 mila abitanti: da notare che comunque solo un comune del Lazio, Guidonia Montecelio, era in classifica.
Quell’anno, la differenziata in Lazio raggiungeva il 38,76 per cento. A meno di improvvisi miglioramenti in tutta la regione, è assai probabile quindi che Pomezia sia in effetti molto più virtuosa della media laziale (anche se la Regione Lazio si è impegnata a raggiungere il 65 per cento entro il 2020).
Nella zona di Roma, il dato del 66 per cento sarebbe senz’altro un ottimo risultato, se confermato alla fine dell’anno. All’interno di Roma Capitale (l’ex Provincia di Roma), la differenziata era al 41,2 per cento nel 2015. Quell’anno Pomezia non era nella classifica dei dieci comuni più virtuosi della zona, guidata da Castelnuovo di Porto con l’80 per cento, e si fermava al 25 per cento di differenziata. Castelnuovo di Porto, tra l’altro, è l’unico comune laziale a meritarsi la menzione d’onore di “comune riciclone” assegnata da Legambiente.
Insomma, anche se Pomezia se la cava meglio della media, non sembra avere una performance da record. Non c’è dubbio comunque che, negli ultimi anni, la situazione a Pomezia sia migliorata molto: nel 2011 la percentuale di differenziata era appena all’8,8 per cento. Dal giugno 2016 il servizio di raccolta porta a porta è arrivato a coprire tutto il territorio comunale. Da notare che il tema della differenziata è sempre stato uno dei cavalli di battaglia del M5S pometino, fin da quando l’attuale sindaco Fucci era solo consigliere.
In conclusione
Il blog del M5S presenta in modo fuorviante i dati sulla raccolta differenziata di Pomezia: il titolo sembra suggerire che un guadagno di 200 mila euro sia un caso eccezionale (non lo è) e riporta come se fosse un articolo di cronaca quello che in realtà è un comunicato stampa del comune.
A parte la presentazione, è vero comunque che Pomezia abbia ottenuto risultati molto buoni negli ultimi anni, aumentando molto le percentuali di raccolta. Sembra un po’ forzato però dire che sia "un modello" per la regione e oltre: non compare infatti nelle classifiche dei comuni più virtuosi né locali né nazionali.
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