Maurizio Landini, ex segretario generale della Fiom-Cgil, ha dichiarato il 10 settembre, ospite di Agorà su Rai 3: “Nel 2017 sono stati di più i giovani italiani andati all’estero che gli stranieri venuti da noi”.
Si tratta di un’affermazione sbagliata.
Quanti stranieri sono venuti?
Il Bilancio demografico nazionale per il 2017, pubblicato il 13 giugno 2018 e curato dall’Istat, scrive che “il movimento migratorio con l’estero fa registrare un saldo positivo di circa 188 mila unità, in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Nel 2018 aumentano le iscrizioni [in anagrafe italiana, n.d.R.] dall’estero: poco più di 343 mila (erano 300.823 nel 2016), di cui l’88% riferite a stranieri”. Il restante 12% è formato per lo più da cittadini italiani che hanno riportato in Italia la propria residenza.
Dunque possiamo stimare che, nel corso del 2017, si siano trasferiti in Italia più di 300 mila stranieri.
Quanti italiani se ne vanno?
Ancora secondo lo stesso report Istat, nel corso del 2017 “le cancellazioni per l’estero sono stabili, intorno alle 114 mila unità per gli italiani, di nascita e naturalizzati, mentre sono più di 40 mila per gli stranieri”.
Dunque gli italiani che hanno spostato la propria residenza all’estero sono circa un terzo degli stranieri che hanno spostato la propria residenza in Italia.
E che la dinamica sia di questo tipo lo conferma anche l’andamento generale della popolazione residente in Italia. Al primo gennaio 2018 era diminuita di 105.472 unità rispetto al primo gennaio 2017 ma, come scrive l’Istat, questo calo dipende dalla combinazione di un saldo naturale negativo (458.151 nascite a fronte di circa 650 mila decessi) e di un saldo migratorio positivo (343 mila iscrizioni all’anagrafe contro 155 mila cancellazioni).
Insomma, nel corso dell’anno scorso le poche nascite sono state più che compensate dall’apporto dell’immigrazione.
Un dato sottostimato?
Secondo il Dossier statistico sull’immigrazione 2017, curato da Idos (centro studi e ricerche sull’immigrazione), il dato Istat sugli italiani che emigrano – riferito al 2016, ma uguale a quello del 2017, di 114 mila unità - è sottostimato.
Qui si legge che “sulla base degli archivi dei paesi nei quali si sono indirizzati in prevalenza gli emigrati italiani (Germania e Regno Unito), il Dossier stima che, complessivamente, nel 2016 siano espatriati almeno 285.000 italiani”.
Anche prendendo per buono questo dato, e considerando che quello per il 2017 sia simile, resta comunque falso che siano più gli italiani che emigrano (285 mila) che gli stranieri che immigrano (300 mila).
La distanza tra i due insiemi aumenta ulteriormente se consideriamo l’apporto dei migranti irregolari, che dunque non vengono immediatamente iscritti all’anagrafe italiana ma, al massimo, solo all’accoglimento della loro eventuale richiesta di asilo. Nel 2017, ad esempio, sono arrivati via mare circa 120 mila migranti.
La distanza aumenta poi ancora di più se, come fa Landini, prendiamo in considerazione solo i “giovani italiani” che vanno all’estero.
Quanti sono giovani?
Secondo il rapporto “Italiani nel mondo – 2017” della Fondazione Migrantes, nei 12 mesi del 2016 si sono iscritti all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’Estero) per solo espatrio 124.076 persone.
C’è una discrepanza con il numero di cancellazioni di italiani dall’anagrafe nazionale (114 mila) che potrebbe dipendere dal fatto che non tutti quelli che decidono di espatriare provvedono a disiscriversi.
Ma, al di là di questo, il rapporto riferisce che appartiene alla fascia d’età 18-34 anni meno del 40% del totale di questi nuovi iscritti all’Aire per espatrio: 48.607 persone. Un dato che possiamo ipotizzare sia rimasto simile anche nel 2017.
Anche considerando che il dato sia sottostimato, se moltiplichiamo i 48.607 per 2,5 (il rapporto tra i 114 mila cancellati dall’anagrafe italiana conteggiati da Istat e i 285 mila stimati da Idos), comunque non ci si avvicina al dato degli stranieri che hanno trasferito la residenza in Italia: circa 120 mila contro 300 mila.
Conclusione
Landini sbaglia nell’affermare che nel 2017 siano emigrati più giovani italiani di quanti stranieri non siano venuti in Italia.
I giovani italiani emigrati sono infatti circa 50 mila, mentre gli stranieri che hanno stabilito la propria residenza in Italia sono 300 mila. Anche considerando che i dati Istat e Fondazione Migrantes siano sottostimati, come afferma Idos, comunque i due insiemi restano lontani.
Inoltre nei 300 mila stranieri non vengono conteggiati quelli arrivati irregolarmente e che sono in attesa di veder decisa la loro eventuale richiesta di asilo.
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